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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 cappelletti

 Il cinno, l’atmosfera popolare, l’ambiente genuino e caloroso. Alessio Battaglioli coadiuvato da Andrea Cavina ed Elisa Lanzoni, grazie al suo entusiasmo e alla spiccata bravura nelle preparazioni (tra gli spazi risicati della sua piccola ma fornita cucina) ci ha riportato anni addietro, nelle più rustiche e veritiere atmosfere da osteria di paese. La sua cucina, legata al ricordo e alla tradizione, prende spunti dagli antichi ricettari provinciali, ingranando piatti saporiti e golosi, puntando tanto sulla stagionalità e sulla conoscenza del territorio, mostrando occhio e dimestichezza sulle cotture (tanta bassa temperatura ma non solo) utilizzando attrezzature all’avanguardia. L’entusiasmo prodigioso si promette di animare e coinvolgere il paese attraverso un menù incontaminato e rispettoso delle radici : dai divertenti aperitivi a tapas e buffet del lunedi sera a menù capaci di mandare in orbita le papille gustative.

 

ragu polpette

 

Un ricambio generazionale centratissimo, quando dopo trent’anni la precedente e storica gestione ha deciso di passare il timone. Arredi storici e folcloristici, freschezza a filiera corta, produttori di campagna seri e fidati addobbano l’invogliante convivialità nei tavoloni in legno ‘ da osteria’. L’appassionatissima triade accende l’edule tripudio partendo dai primi piatti, freschi ed esuberanti, dagli eccellenti sughi e condimenti : la tagliatella verde all’ortica gloriosamente ruvida stringe il ragù di salsiccia della nonna Iole prevalentemente massiccio e carnoso, i cappelletti di carne “Ferrara Style” con panna e Parmigiano provocano sismi esuberanti, dalla gustosità scibile e amorevolmente infantile. “Pane e Mortadelli” nel ripieno speciale che va presto sold out sono i triangoli ripieni di ricotta fresca e consistente mortadella “Felsineo – Tourtlen”, saltati al burro Verneuil e spolverati con pane tostato. Tredici minuti di cottura invece creano un unicum atavico e popolare alla masticazione : lo Spaghetto grande di Carla Latini” distende un blend succoso e allappante esercitato dall’affumicatura delle polpette al sugo.

 

tagliatelle verdi spaghetto lilli e vagabondo

Bastano meno di venti giorni dall’ultima visita per scoprire il riallestimento di un menù a quattro voci dall’antipasto ai secondi, segnale di creatività e autenticità che propone inoltre il tortellone burro e oro alla vecchia maniera, i cappelletti di zucca, la lasagna gialla da assecondare ad un parterre mitologico di piadelle, tigelle e crescentine con salumi e formaggi di forte caratura, nella ciotola di ragù da intengere sul pane o dalle polpette di legumi con coriandolo, spuma di latte fermentato e paprika dolce affumicata “La Chinata”. Carni tenere e succulente nei viaggi a bassa temperatura s’accompagnano a patatine e verdure croccanti e corroboranti. C’è lo stracotto di somarino, la costolina di maialino marinata all’erbette, la guancia di maialino con salsa piccante, la supreme di pollo ripassata al forno tirata al burro chiarificato, l’anatra o la quaglia farcita lardellata; universale scioglievolezza come va tanto di moda raccontarsi oggi. Vale il viaggio la bontà edulcorante della trippa (mantecata al Parmigiano, ben pepata con piadella croccante) che sbandiera con orgoglio l’alimento di riferimento del territorio : la cipolla rossa di Medicina, protagonista assoluta di questo snorkeling gastronomico.

 

porchetta trippa

Attenta e mirata ricerca nella porchetta, dalla grassezza tarchiata ripassata in padella con i piacevoli aromi dell’olio d’oliva Evo e rosmarino. Altri percorsi recuperano piatti settecenteschi (il luccio di fiume in salsa) o si accostano con richiami e assemblaggi oltremanica (il verace pastrami “Ny Style” con salsa tonnata, petali di cipolla rossa della Cascina Pizzivacca). Al mattino i dolci da forno sono carezze di saggio e familiare piacere, la torta all’uva con la sua salsa espande un profumo commovente, il salame al cioccolato, la cheesecake il tiramisù sono ulteriori pillole di felicità, senza ignorare la fragranza biscottosa dei cantucci di mandorle e canditi . La carta dei vini pesca da Imola, dall’appennino e dalla Toscana arricchendosi con una proposta passionale di birre artigianali, come la trentina Bionoc. In sala non mancano i sorrisi, da parte di uno staff veloce e preparato e da parte dei commensali, intrattenuti dall’elegante simpatia di Alessio, patron di un’osteria che finalmente sa di osteria.

 

torta duva cantucci

 

OSTERIA DI MEDICINA

Via Canedi ,32 Medicina (BO)

051857321

 

arredamento sala

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