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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 lumache

Era il 2016 e l’Osteria del Mirasole strappava i consensi della Guida dell’Espresso come “Miglior Trattoria d’Italia”. Nulla di nuovo penserete voi lettori, in realtà traguardi di questo tipo i nostri ristoranti o trattorie ne raccolgono a fatica in termini di Guide Gastronomiche, che di valenza nel 2019 ne hanno ancora probabilmente parecchia. E’ un orgoglio per noi bolognesi a fronte di una situazione statica e asettica da molto tempo, di cui andarne fieri anche perché oggi, la magica locanda di Franco Cimini, rimane tra i migliori indirizzi dello Stivale in termini di osterie. L’appeal è quello delle “trattorie d’un tempo” con il caminetto padrone delle scene, nel pieno dei suoi scoppiettii, i “ninnoli”, gli arnesi, l’antiquariato e il legno caldo ad incorniciare un’atmosfera persuasiva, rustica e confortevole. La tradizione antica, che ne caratterizza i tratti della cucina è da perdere la testa, l’unica difficoltà del Mirasole, dico sempre è quella di saper scegliere da un elenco commovente ed estasiante, soprattutto quando ogni voce in capitolo raggiunge le soglie elevatissime del godimento.

focaccia e ricotta ricotta

Franco addomestica le braci di legna con maestria e dimestichezza, smistando sui fuochi fiorentine dalle lunghe frollature e tagli meno nobili, per garantirne un’espressione ematica dalla perenne succulenza e dalla istrionica mascolinità. Fenomenale sorgente di autentica bontà è la materia prima, che arriva dall’Azienda Agricola Caretti, patrimonio di agricoltura, allevamenti e latticini che quotidianamente vengono supervisionati con metodologie sane, certificate, incontaminate nel pieno rispetto del benessere e della filiera corta dell’alimento. In sala si viene accolti e ben serviti dal sorriso solare di Anna (appartenente alla famiglia Caretti) e dalla simpatia di Riccardo Conti. L’immagine candida, agreste e  campanilista di questo banchetto carnale ed eccitante, affiora al palato dall’identità popolare del pane persicetano nel benvenuto assieme alla freschissima ricotta e alla mortadella.

cipolla lumache

Il vostro percorso potete farlo alla cieca, in qualsiasi direzione si va sul sicuro, continuamente sollecitati da un’indole pantagruelica, voluttuosa, ingorda, mirabolante come il profumo della spalla cruda di nera parmigiana “Spigaroli” tagliata al coltello, i crostini con fegatini di pollo, la cipolla dorata al forno ripiena di fegatini di coniglio o le lumache sgusciate alle erbe di cui si andrebbe avanti all’infinito. Impossibile resistere ai primi piatti, come in tutte le voci del resto : la tagliatella all’antico ragù di cortile (con le rigaglie del pollo, carni miste e l’uovo embrionale) di immensa concretezza e  rugosità nel pieno degli umori ruspanti e contadini che avvolgono il palato con un senso di estesa beatitudine.

piatto del mese  spalla

Il piccolissimo tortellino con la panna d’affioramento, un piatto amato da tutti, per la qualità e l’espressione calcata della sfoglia in quel bagno lattoso tanto cremoso, quanto fluido e digeribile. Il ragù del cortile e la panna d’affioramento assemblano il blend titanico della golosa lasagna verde all’ortica ( da manuale) ma ci sono piatti d’altrettanta rusticità e solidità come i bigoli freschi al torchio con guanciale, broccoli e cipollotto, la gramigna al torchio con verze e salsiccia, le tagliatelline strette con gambuccio e piselli.

fegatelli di maiale rognone fritti e pane

Chi come il sottoscritto venera frattaglie e interiora, al Mirasole ha raggiunto il suo nirvana: faraona alla cenere, rognone di vitello trifolato, animelle, mazzafegate, cervella e zucchine fritte, trippa alla Parmigiana, fegatelli di maiale nella rete con l’alloro, cuore o collo di vacca vecchia; un’apoteosi di passaggi focosi, arrostiti, abbrustoliti, sapidi e profondi da atterrire le papille gustative. I saporiti contorni di stagione (patate, cicoria, zucchine fritte, carciofi) completano il panorama rurale di queste portate libidinose.

animelle collo di vacca 

Attraenti etichette dal nord Italia (specialmente sui rossi) si accostano a una carta dei vini che irradia i vitigni delle nostre province. I dolci mantengono il filo stilistico di questa cucina, ci si addolcisce dai profumi e dagli odori delle portate principali con la zuppa inglese, il latte ristretto al caramello, la torta al cioccolato persicetana, la strepitosa torta di mele o il gelato alla crema appena montato da annaffiare con il rum e liquori, concludendo con una lacrima sulla via del ritorno questa sosta di godimento soave.

torta di mele latte ristretto crema e rum

 

Osteria del Mirasole
Via Giacomo Matteotti , 17  San Giovanni in Persiceto (BO)
051821273

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