un'idea di: Marco Salicini
E’ nell’introspezione di Max Poggi che si racchiude il rifugio dei sapori, sapientemente recuperato e divulgato con un fil rouge coinvolgente, familiare, ironico ed emozionante nel ristorante di Trebbo di Reno. Massimiliano Poggi Cucina ,aperto da circa tre anni dopo un lungo percorso di cucina bolognese ( che prosegue a gonfie vele negli altri due ristoranti, Al Cambio in via Stalingrado e al Vicolo Colombina nell’intimo nascondiglio di via d’Azeglio) è il manifesto dirompente del karma dello chef : un container fluidificante di territori, incontri, luoghi, sapori e percezioni preservato e trasmesso attraverso una connessione multisensoriale empirica e fortemente coinvolgente. Il menù è un albo di flashback gustativi penetranti, evocativi, commoventi : ogni piatto suscita un’immagine, un odore, un sapore amato, racchiuso, salvaguardato. Da Poggi potete portare la nonna, i vostri figli o l’eccentrico gourmand che l’universo degustibus diventa un comune aggregatore di energia e appagamento. Umiltà, spessore e ospitalità rapportano in maniera franca il sorriso accogliente con cui Poggi familiarizza all’arrivo e all’arrivederci prima e dopo essere assistiti dallo charme di Alessandro Cervi e del giovane, adeguato e preparatissimo servizio in sala, dal sorriso immancabile di Simone Ferrara e dai vini illustrati magistralmente da Elisa Paganelli.
Le linee minimali, sobrie e pacate della sala vengono animate dai particolari onomatopeici e dalle geniali raffigurazioni virali che con humor sottile e pacato rimarcano lo spirito dissacrante verso gli eccessivi intorpidimenti : la tavola è un’esperienza che va goduta spontaneamente, a mente libera e con un pizzico di evasione.
Poggi, da sempre amato e contraddistinto per l’animo candido e sincero è un cuoco mente&corpo, predisposto per il contatto visivo con i suoi commensali, cresciuto e maturato in cucina, habitat ideale da cui le maggiori fughe d’evasione ad aria aperta sono gli orti, l’agricoltura, il mare fonti di titanica naturalezza da cui preleva la materia prima per dare voce a una cucina di campagna fulgida e confortevole.
Il percorso divertiti di +
Benvenuto : Chips di polenta e formaggio di fossa, pane e ragù, bigné mortadella al pistacchio e Parmigiano, bon bon di squacquerone e scalogno sott’aceto, Mare di Rimini ( brodo di cannolicchi e passatelli aromatizzati al limone). Effusioni del diktat #divertimento, dalla festosa gustosità calcata e rotonda, tutt’altro che repentina e ricca di affetti : dall’autentica ricettività del ragù, alla salinità marinaresca delle acque adriatiche si contempla la masticazione con deliziose spume a cavallo tra la tradizione riminese e felsinea. Suggestive emozioni e mirabolanti consistenze nascono dall’esplosiva insalata russa (immagine di copertina), una creativa e pittoresca visione per dipingere l’orto ( rucola, sedano, pomodoro, peperoncini, erbe in successione ) con senape, panna acida, caviale di trota a creare un’odissea di acidità e agrodolce assecondata dalla cremosità e ripulita da un bicchiere di vodka con ghiaccio al Ribes, testimonianza di una padronanza tecnica avanzata tramandata con un linguaggio semplice aprendo giocosamente uno spiraglio sovietico.
La conserva è un’ulteriore slancio di bontà : crudo di baccalà, pomodoro in più cotture (passata e pelati), pane croccante in crostino, indispensabile basilico ed erbe aromatiche; un intreccio agricolo rigenerante, piatto dalla temperatura sbalorditiva, richiamo al recupero dalla parvenza contadina. Cromatismi radiosi, profumi inebrianti nella “Primavera” piatto green con un utilizzo di fiori ed erbe aromatiche dall’accentuata croccantezza. Si rimane in stagione e in aperta campagna ( rimembranze di fieno, legno, faggio ) con il beatamente sapido “Porro Bruciato”, dall’esaltante affumicatura, ripassato con uno strato goloso di burro bianco e un delicato ragù di mandorle salate.
La brezza del lungomare e il folcloristico profumino di griglia riecheggiano nel superlativo risotto ai frutti di mare ( Risotto Riserva San Massimo, cannolicchi, arselle disidratati e limone) dalla mantecatura compenetrante e nella Grigliata di Mare, spiedino di seppioline crude e gamberi viola su salsa concentrata di branzino, orata, mazzancolle, gamberi alla griglia, polvere di limone e lattuga arrosto nella piena espressione autentica e salmastra della grigliata di riviera : una trasfusione di salsedine. Uno sciabordio di gustosità sussistente e pantagruelica frusta il palato nella voluttuosità caramellata dei fusilli alla cipolla di Medicina ( grande cottura ) con crema (e polvere) di cipolle arrostite, burro acido, rucola selvatica e tarassaco per passare alla coagulazione del filetto di lepre al pepe verde sapientemente imbrunito con un utilizzo generoso di salse e fondi e intensificato dall’aromatica spruzzata di santoreggia in servizio.
Il pulisci bocca che anticipa il capitolo pasticceria richiama alle usanze campagnole di una volta; “Insalata Mista” è un rinfrescante tronchetto di sedano candito con rucola, perle d’olio extravergine e Parmigiano Reggiano. Guizzi ricreativi sul finale, i cannelloni di ricotta con cedro, pomodoro candito e gel di yuzu s’intervallano nel mangia e bevi con il succo di Vermouth e fragole, coccola teneramente la pasticceria ( magistrale ) bolognese con piccoli grandi assaggi dei dolci più iconici della nostra tradizione : creme caramel, zuppa inglese, torta di riso, raviole con mostarda e il freschissimo affogato al caffé. Strega la fragranza provocante dei pani : rustico con lievito madre da cospargere col ghiottissimo burro salato al fieno, croccantissime streghe e grissini, libidinosa la crescente calda coi ciccioli. Cresce la carta dei vini studiata da Gianni Fruzzetti, possente sui rossi e intrigante nella sezione bollicine ma resta soprattutto indelebile il tracciato di Max Poggi, autore maiuscolo di un’alta cucina che arriva dritta al cuore e al palato con semplicità, scavando tra i ricordi.
MASSIMILIANO POGGI CUCINA
Via Corticella 61, Trebbo di Reno ( BO )
051704217