Sei qui: Gourmettoria Sul ring di Daniele, Angus, Fiorentine e Wagyu nella battaglia tra carnivori | Trattoria La Toscanaccia
un'idea di: Marco Salicini
Il nuovo comodissimo tratto che ha ridisegnato l’asse stradale che collega la bazzanese alla Valsamoggia risparmia almeno una cinquantina di curve frastagliate per raggiungere le mete appartenenti al teatro verde della provincia bolognese. Un pass tattico e ideale, soprattutto pensando ai turisti che ora hanno comodamente l’accesso alle vallate agricole in cui partoriscono i migliori nettari della gastronomia locale. Diventa al medesimo tempo più strategico il passaggio in tutti quei “posticini” di paese che da lungo tempo se ne sono rimasti in disparte dalle contaminazioni che hanno cambiato il mondo della cucina e aimè in certi casi, influenzato e standardizzato la scelta della materia prima.
La frazione collinare di Zappolino diventa quasi a portata di mano, una mezz’oretta di macchina durante le prime bollenti serate estive, alla ricerca di aria buona e di specialità del territorio. La trattoria la toscanaccia resta un fedelissimo indirizzo per i buoni gourmet in cerca di placare l’astinenza da carne rossa, alla corte di Daniele che con la simpatia, l’entusiasmo e la premura di sempre accoglie i suoi commensali nella bolgia carnivora della ciccia rossa, portando nella provincia bolognese quel tocco rustico e spavaldo della cucina toscana. Quella che dall’esterno può sembrare un bar di paese piuttosto trasandato, si rivela invece una trattoria di una volta calorosa e sensata, dotata di vecchie insegne, legno da baita, quadri folcloristici, prosciutti e pulitissimi taglieri esposti all’ingresso e una veranda estiva rilassante in cui le uniche avvertenze esposte mettono all’allerta i vegani “ Noi mangiamo la mucca? La mucca mangia l’erba quindi noi siamo vegani di seconda generazione” e gli astemi “guida poco che devi bere”.
Il menù, toscanissimo ha una peculiarità che apprezzo : poche cose fatte bene. Zuppa di farro e ribollita, formaggi di pecora della maremma e piacevoli crostini tra gli antipasti della casa : lardo di colonnata, prosciutto insalatina e semi di finocchiona, paté di fegatini con dosi generose di un olio toscano tanto caro. Il tripudio per i meat lovers arriva dalle carni alla brace, imbrunite e ricoperte con sali e spezie di caratura internazionale : sale nero affumicato, sale rosa dell’Himalaya, murray river australiano, scaglie di cipro a seconda dei tagli e delle razze.
Si parte dal minimo del Kg della scottona di manzo irlandese, alle tagliate bovine vergini di scottona, il cube roll di Angus latino o di vacchetta polacca, la battuta di carne cruda, il filetto di scottona polacca e una specialità come il Kobe allevato in Italia che prima della macellazione viene fatta rilassare attraverso un lungo procedimento che da tempo si rivela avvincente. L’antistress dei virili trova seguito nei contorni ben eseguiti : dalla bollente dolcezza grigliata delle patate al forno, alla caramelizzazione all’aceto delle cipolline poi ci sono i cannellini all’uccelletto scaldati nell'apposito tegamino in cotto, i fagioli piccanti, i carciofi alla griglia rifiniti in forno e per i tiranni più insaziabili il bell’elenco dei dolci : cantucci con vin santo, gelato di crema all’aceto balsamico, crema catalana, tiramisù ai savoiardi e dessert del giorno. L’ingresso della hall of fame della categoria lo guadagnerò un altro giorno, la tracotante ingordigia con cui ho esaudito le perversioni della mia masticazione è stata ripulita con un cremoso sorbetto al limone al cucchiaio. Ristretta la carta dei vini, che per chi volesse togliersi qualche soddisfazione alza l’asticella nel pianeta sassicaia, brunello di montalcino, amarone e chianti riserva.
TRATTORIA LA TOSCANACCIA
Via Valle del Samoggia 2412, Zappolino Castello di Serravalle (BO)
0516703243