un'idea di: Marco Salicini
HOTEL RISTORANTE POSILLIPO
(Via dell’Orizzonte 1, Gabicce Monte)
Cenare a picco sull’Adriatico ammirando il tramonto estivo non è mai stato così emozionante. L’esperienza suggestiva e romantica della terrazza all’aperto del Posillipo è unica e memorabile, al pari della professionalità del servizio che la famiglia Arduini garantisce da più generazioni. In tavola s’assapora una materia prima ittica di incredibile freschezza e caratura, rintracciando il meglio del mercato : dall’imperiale parterre di crudi (frutti di mare, crostacei, carpacci, ostriche, molluschi) al regime altisonante della tradizione romagnola, elevata con estro in tutte le sue preparazioni. Da lodare la bravura sui lievitati nel cestino del pane e il vistoso ed elegante carrello di dolci e patisserie sul finale. Carta dei vini assolutamente all’altezza.
MARE’
(Molo di Levante 74, Cesenatico)
Sul lungomare di Cesenatico, Luca Zaccheroni ha creato un locale persuasivo a tutte le ore della giornata. Lo stabilimento balneare dispone tende, ombrelloni e lettini in total white legando il piacere e il relax di una giornata in spiaggia in riva al mare ai cromatismi del cielo che al tramonto crea un effetto da incorniciare attorno al porto. Al mattino il menù bakery con pancake, yogurt, estratti, bomboloni, il pranzo particolarmente piacevole in veranda propone un menù set lunch ad un rapporto qualità prezzo estremamente convincente, potendo comunque selezionare dal menù, ideato dal bravissimo Omar Casali, cuoco di rilievo con importanti esperienze internazionali alle spalle. Tradizione, creatività, materia prima, sapori compenetranti e variegati alchimizzano perennemente, un risultato tutt’altro che scontato per un locale che ogni giorno si ritrova a dover soddisfare una clientela eterogenea e numerosa. I cocktail eseguiti a dovere, mettono in luce una mano sicura sulla miscelazione utilizzando distillati di qualità da abbinare con tapas gustosissime (come la piadina fritta con culatello e squacquerone o la golosissima pizza alla parmigiana di melanzane). Si cena anche a contatto col mare e ci si diverte grazie alle splendide serate a tema organizzate durante la sessione estiva. Importante la selezione di crudi, sfiziose tutte le altre pietanze (le tagliatelle grano arso, sgombro alla brace, cipolle e acetosa, i passatelli integrali con vongole, porcini, tartufo e fonduta di parmigiano, lo spaghetto xxl con cannocchie AOP, la crocchetta di rombo con salsa tartara e il tonnetto tiepido al pepe verde con melanzane e chimichurri sono un esempio). Trionfali i dolci finali, tra il divertentissimo gioco di sorbetti, la cheesecake e la bontà indimenticabile del fiordilatte e cioccolato in varie declinazioni. Da provare assolutamente il roll di piadina che lo chef propone tutti i giorni sul Portocanale al Quinto Quarto, ha fatto breccia nel mio cuore.
IL POVERO DIAVOLO
(Via Roma 30, Poggio Torriana)
Nell’entroterra romagnolo, la locanda del Povero Diavolo ha fatto da trampolino di lancio per il successo dei volti più altisonanti del panorama gastronomico regionale, ideando e organizzando inoltre kermesse estivi focalizzate sulla valorizzazione del territorio e dei produttori che vi lavoravo, stimolando la coesione e la collaborazione tra i migliori chef della romagna e dintorni. Il talento del giovane chef Giuseppe Gasperoni lascia estasiati : la bravura con cui rispetta, trasmette e cura la materia prima (di assoluta freschezza a “filiera corta”) lascia un’esperienza che invoglia al ritorno, apparenza semplice nel suo menù ma elevata in termine tecnico, trasportati da una degustazione eccezionale in cui i prodotti di terra e vegetali armonizzano tra di loro in un vortice di contrasti e consistenze, mantenendo una costanza elevata in termine di godimento, portata dopo portata. Fiore all’occhiello la location rustico moderna ai piedi della rupe, con giardino estivo e il servizio, attento, gentile e premuroso. La carta dei vini regala immense soddisfazioni sfoggiando prezzi altamente competitivi e accentuando l’elettrizzante ricerca per il settore.
TAVERNA DEL CACCIATORE
(Via Cavanicce 6, Castiglione dei Pepoli – BO)
Si respira un’aria fresca e incontaminata di vera montagna. La rustica taverna che Lucia Antonelli gestisce assieme al marito Guido, gentile e attento padrone di casa, emana a tutto tondo le atmosfere incredibili dell’appennino tosco emiliano. Ci troviamo difatti al confine, comoda da raggiungere dall’uscita autostradale, si nota l’intera vallata dall’alto, al calduccio del caminetto e di un arredamento tipico o ammirando in terrazza, il verde e il patrimonio boschivo che ispira la cucina di frontiera della cuoca. Funghi, tartufi, erbe spontanee, uova, formaggi, cacciagione, selvaggina, verdure di stagione e castagne ispirano portate succulente cotte con amore, competenza, contemporaneità e precisione. Imperdibili le paste fresche : fenomenale il lavoro manuale e al mattarello sia nelle paste chiuse (come gli imperdibili ed emblematici tortellini) che nelle tagliatelle e nelle pappardelle e per addolcire ulteriormente il rientro, il buon ricordo si conclude con il budino, lo zuccotto, la schiacciata alla fiorentina con panna e la zuppa inglese. Eccezionale il rapporto qualità-prezzo.
AGRITURISMO MASTROSASSO
( Via Scardazzo, Savigno)
L’agriturismo per definizione. Osservando il centro di Savigno dall’alto, si ammira un patrimonio bucolico di materia prima : i terreni offrono ricchezze e prodotti speciali, salvaguardati con cultura e rispetto. Alessandro Bartolini e la sua famiglia sono padroni di casa eccezionali, in termini di onestà, calore, empatia e ospitalità. Il maniero in sasso restaurato da Alessandro in persona è un’oasi ideale per tutte le stagioni : dalla sala con il camino dove il padrone di casa cuoce carni succulente sulla griglia, ai tavoli all’aperto per ripararsi dall’afosità della città durante le stagioni più calde a contatto con le vigne, l’orto e la natura, ammirando uno scenario agreste emozionante. Se le verdure fresche che arrivano direttamente dall’orto coltivato a “km 0” e le carni valgono già la visita, Luca Fava in cucina interpreta con riguardo e bravura la tradizione bolognese : tagliatelle al ragù, passatelli, tortelloni con verdure, funghi e tartufi di stagione, cotoletta alla bolognese e piatti più popolari come il tosone e friggione, la zuppa di cipolle, i fegatelli e i dolci finali tra cui emerge una delle migliori zuppe inglesi. Si bevono i vini autoprodotti, ricchi di espressione, etica, terroir e personalità, un crescendo continuo che trasmette appieno la passione che Alessandro dedica per la terra. Da seguire il palinsesto ricco di eventi e serate a tema, da approfondire la realtà vitivinicola di Mastrosasso prima o dopo il pasto.
TRATTORIA DEL BORGO
(Via San Rocco 12, Monteveglio)
Una gita domenicale ideale nelle stagioni più uggiose ma anche in estate sotto le stelle nel cortile affacciato sulla chiesa di Santa Maria Assunta. Si parcheggia al di fuori di questo borgo medioevale da fiaba, si passeggia ammirando costruzioni in sasso nascoste tra i boschi, giungendo nella calda trattoria che Paolo Parmeggiani gestisce assieme alla sua famiglia. Il menù mette in risalto le freschezze del territorio, confermandosi da molti anni come punto di riferimento nella Guida Slowfood. Tradizione emiliana e modenese, dalle tigelle a menù appositi dedicati a funghi e tartufi, paste fresche come ottimi tortellini in brodo, tagliatelle ben tirate al mattarello, zuppa imperiale, coniglio, cosciotto d’anatra al forno, trippa e rognone di vitello e un bel parterre di salumi e formaggi del territorio.
RISTORANTE LAGHI
(Via Albone 27, Campogalliano)
Dal 1988 Paolo Reggiani assieme alla sua famiglia è un vero e proprio punto di riferimento e di fiducia per la zona. I laghi Curiel vengono presi d’assalto soprattutto durante il weekend come oasi di vero relax. Punto di forza resta il gnocco fritto (fritto nello strutto bollente) e le tigelle eseguite a regola d’arte, riprendendo le antiche tradizioni culinarie di pianura e montagna, servite con salumi e formaggi artigianali di grande caratura, provenienti dalle migliori aziende di Parma, Modena, Bologna e Reggio Emilia. Comfort e sollievo nelle cotture delle paste fresche con sapori equilibrati e accentuati al punto giusto : trionfali le tagliatelle con salsiccia gialla di Modena, i maccheroni al pettine con ragù di galletto e le mafaldine al torchio con ragù di Mora Romagnola. La carta dei vini accoglie piccoli e grandi produttori, generando una scelta di qualità sul lambrusco mentre è ideale prima di passeggiare in riva al lago, gustare l’ottimo gelato artigianale prodotto nel bar adiacente.
RISTORANTE BADESSA
(Via Case Secchia 2, San Donino di Liguria -Reggio Emilia)
Regna la pace e la tranquillità intorno al suggestivo Antico Castello storico risalente all’800 dove fino al 1920 era adibito alla produzione casearia nella produzione di Parmigiano Reggiano.
Le idee e la verve dei giovani sommelier Alberto Ruozzi e Luca Ferrari hanno fatto centro, portando il Ristorante Badessa al centro della cronaca gastronomica (migliore giovane osteria d’Italia del 2019), strappando importanti consensi e divenendo una delle mete di punta del territorio e non solo. La filosofia intrapresa ha raggruppato nel presente, secoli di tradizione e sapori di una volta, privilegiando una selezione d’eccellenza sui salumi da allevamenti selezionati, all’aceto balsamico tradizionale, fino ad altri prodotti di qualità. La cultura impegnata sulla materia prima da gioia alla cucina, dove la stagionalità è la protagonista nella stesura del menù. Imprescindibile il ventaglio di salumi selezionati accompagnati dai gustosissimi gnocchini fritti ai deliziosi flan e sformati, compiendo il viaggio con la degustazione di Parmigiano Reggiano in varie stagionature e apprezzando la piacevole tartare di filetto di manzo condita con goccia d’oro e sale di Cervia imbrunito. Tra i primi piatti emerge il lavoro quotidiano a contatto con le farine (il pane viene sfornato quotidianamente) per godere di tagliatelle, cappelletti, tortelli e passatelli seguite da carni salubri tra i secondi (coniglio prochettato, agnello, lingua di manzo tostato, costoline di maialino e faraona) con ottimi contorni e dessert imperdibili : dalla triologia di torte classiche reggiane, alla ciambellina fino ad arrivare alla torta di riso 2.0 oramai cavallo di battaglia. Chi adora il lambrusco, qui trova una carta dei vini meravigliosa, ricca dei migliori produttori, senza trascurare metodi classici e cantine ricercate.
OPERA 02 DI CA’ MONTANARI
(Via Medusia 32, Levizzano di Castelvetro Modena)
Agriturismo, azienda agricola, resort, spa, cantina e acetaia. Il progetto dell’Opera 02 è ambizioso, la famiglia Montanari punta sull’accoglienza all’interno di una struttura moderna e di lusso immersa tra una vista panoramica mozzafiato che tra il terrazzo estivo e le imponenti vetrate trasparenti lascia ammirare la distesa di una vallata colma di campi agricoli. La piscina, la bellezza delle suites, gli animali in cortile tracciano questo parallelismo tra il passato e il futuro, al pari della cucina creativa dello chef Pietro Gisondi che con un’ottima tecnica traccia un menù ispirato alla tradizione. La pasta così come molti altri prodotti sono interamente autoctoni, ci sono tre menù degustazione (90, 75, 60 euro)in cui le voci vengono accostate ai numerosi Presidi Slowfood. Bomboloni caldi farciti con baccalà mantecato, tortellacci ripieni di faraona e cappone in crema di carote e purè di mela campanina, passatello in fonduta di Parmigiano Reggiano di Bianca Modenese DOP e tartufo nero, tagliatelle al ragù di Bianca Modenese di Rosola e Suino Rustichello Romagnola, petto di faraona arrosto mentre il filetto di Manzo e il petto d’anatra marinato con zenzero, arancia vengono conditi con l’aceto balsamico tradizionale di Modena D.O.P di Opera/02 che in carta, oltre a mettere in luce belle etichette del territorio e non, propone la sua produzione di lambruschi e spumanti.
CAFFE’ ARTI E MESTIERI
(Via Emilia a San Pietro 16, Reggio Emilia)
Lo chef Gianni d’Amato rappresenta più di una garanzia per avventurarsi nel territorio reggiano, integrando la sosta a tavola con una gita culturale. Stella Michelin nel 2002 con il suo Rigoletto e premio pasticceria dell’anno nel 2005 per la Guida dell’Espresso ma soprattutto un entusiasmo, una classe e un’ammirevole espressione che continuano a colpire il commensale. Grazia e raffinatezza decorano lo stile di un palazzo storico provvisto di un giardino estivo incantevole, dove ad un rapporto qualità prezzo straordinario (45euro 4 battute della tradizione, 70euro 6 battute in evoluzione) è possibile apprezzare la tradizione reggiana in tutto il suo smalto ( l’erbazzone contemporaneo, i tortelli erbe spontanee, burro e nocciola, il maialino prugne settembrine e la zuppa inglese) o lasciarsi trasportare dal carisma dello chef, tra il crudo di bolliti, carpioni, aria di Lambrusco e balsamico tradizionale di reggio emilia, il risotto mare e terra, l’anguilla laccata tokio-reggio emilia e un dessert folgorante come il limone, erbe acide, gelato alle bucce affumicate. Nel menù inoltre compaiono piatti storici ripresi dal Rigoletto e ulteriori signature della tradizione.