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un'idea di: Marco Salicini

 

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La pizzeria più conosciuta di Napoli nel mondo ha aperto i battenti a Bologna, in Piazza San Martino, strategico trait d’union tra il passaggio principale del centro storico e la quotidianità universitaria. E’ dal 1870 che L’Antica Pizzeria Da Michele sprona la specialità nostrana più popolare e amata, all’estero registrando numeri da record e orchestrando ritmi di servizio come una catena di montaggio irrefrenabile. Un tratto caratteristico, fautore del successo è sempre stato quello di limitare la scelta a pochissime pizze, concentrando e stimolando la clientela a desiderare margherita e marinara all’attimo della comanda. Il passo oltre, l’ha compiuto Alessandro Condurro, discendente dei fondatori della pizzeria, esportando l’anima verace in giro per il mondo : Tokyo, Dubai, Fukuoka, Los Angeles, Barcellona, Londra, Firenze, Milano, Verona, Roma (con due punti vendita) e ora anche sotto le due torri. L’effetto Michele gioca un richiamo pazzesco, confermando una fama nazionalpopolare che soprattutto agli orari serali si riflette nei lunghi formicai di clienti in trepida attesa per vivere un’esperienza autenticamente napoletana.

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Il locale piuttosto semplice, schietto e informale mantiene canoni e scelta dei materiali appartenenti agli altri secondi geniti : grigio lucido sui pavimenti, tavoli piccoli e minimali, qualche quadretto tematico, la parete di mattoni e il vistoso forno forgiato artigianalmente con le ceramiche di Vietri. Se il servizio non ricalca i ritmi fordisti di Forcella ( attenzione non sto affermando che sia lento o disattento) e nemmeno il listino prezzi sia il medesimo ( il coperto è di 2euro, la marinara a 6,50, la margherita a 7,50 la napoletana a 9 e il ripieno e la fritta a 11 ), l’acustica reboante e l’odore di fritto non propriamente balsamico, andiamo a riepilogarvi la nostra esperienza sul punto più atteso e determinante della visita : l’assaggio della pizza. La presentazione è la medesima dell’originale Da Michele, vistosa, larga, elastica, con i bordi che fuoriescono dal piatto. L’impasto è sottile, il cornicione poco spesso, non esagera in termini d’idratazione ma al tatto incuriosisce per una moderata morbidezza raggrinzita da una consistenza manipolabile. All’arrivo l’effetto è positivo : assaggio estremamente agevole, agile la masticazione, semplicità e buon’apparenza degli ingredienti, distinta elasticità e pacatissima salsezza (viene utilizzato l'olio di semi per evitare di coprire il sapore, reggendo i ritmi elevati del forno)

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Il compimento però di un impasto così disteso non gioca a favore in termini di persistenza, quando il raffreddamento incide sulla cottura andando a ingommare la consistenza, dispendendo risorse nella masticazione. Altrettanto mastodontica la pizza fritta, adeguatamente asciutta in superficie, gustosa e guascona nella farcia composta da cicoli, fior di latte di agerola, ricotta di pecora, pecorino dop, pepe e olio da cui trasuda una spremitura di olio eccessivamente invasiva (un assaggio aggiuntivo che inevitabilmente influisce sul fattore digeribilità). Dalle bevande alcoliche, alla spina c’è il versante pop con la peroni cruda seguita dalla saint benoit blanche e ambrée mentre in bottiglia la nastro azzurro è capofila della Ganter Weizen Hefehell, D’Janara bionda e rossa mentre sui vini Manaresi è portavoce del territorio affiancandosi a qualche etichetta campana. I dessert hanno un menù a parte incentrato su barattoli a prova di glicemia ( pane cafone e cioccolato / cremoso gianduia al profumo di baiocco / salsa al caffé savoiardi e marsala per citarne meno della metà) a cui vanno aggiunte le proposte del giorno decisamente più tipiche (babà o nodini fritti con nutella). Dulcis in fundo considero l’Antica Pizzeria Da Michele da provare, apprezzando il fatto che ha saputo mantenere contraddistinta e universale la propria identità senza ostentare o cedere alle nuove tendenze. Seppur con qualche difettuccio, nel centro petroniano è uno degli indirizzi più considerevoli sulla tradizione, considerando la buonissima scelta che il nostro territorio offre verso le pizze gourmet ( un discorso a parte in termini di cottura, farine e ingredienti) ma che al contempo ,nonostante l’eccentrico interesse e la copertura di attività, zoppica in termini qualitativi proprio sul versante napoletano.

 

insegna 

ANTICA PIZZERIA DA MICHELE 

Piazza San Martino 3b, Bologna
0510400752

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