Una “chicca” incredibile della bassa pianura bolognese, ultimo comune quasi al confine con la provincia ferrarese. Segnatevi subito questo indirizzo “Osteria da Alberto”, un luogo autentico, dove predomina il cuore, la passione, l’umanità delle persone e una capacità sbalorditiva in cucina. Leggendo il menù esposto al di fuori della rustica osteria, percepiamo immediatamente di non essere cascati in una tavola simile allo stereotipo di “bar osteria” come se ne trovano a batteria percorrendo questo tratto nebbioso di provincia. “Degustazione di prosciutto di cinghiale, spalla d’agnello a bassa temperatura 36h la sua salsa fine servita in abbinamento, scaloppa e terrina di foie gras, carpaccio di capasanta con caviale, crudi di gamberi rossi e scampi con verdure e zenzero marinato, ostriche Gillardeau, Salmone reale del Pacifico pescato ad amo con burro montato e pane nero” a cui s’aggiungono piatti che fanno gola a base di funghi di stagione, tartufi, cacciagione. Alberto Zoccadelli dopo il diploma all’alberghiero di Ferrara, impara e non poco da un certo Igles Corelli nell’indimenticabile Trigabolo ad Argenta tappa che ha seguito le esperienze nei classici, come Franco Rossi e Silverio, le estati roventi a Milano Marittima e poi dal 1993 l’apertura della sua osteria. Pochi piatti fatti ai cento allora. Passa il tempo, s’investe sulle attrezzature di cottura e conservazione, si sceglie con un credo e acuti palpitanti la materia prima, contestualizzandola in ricettari elucubranti e ficcanti. Nella calda osteria tempestata da antichi arnesi e utensili, mattoni, legno e caminetto, s’accavallano vini di un certo livello e ne trova conferma una lettura enologica da grido con annate ricercate a un listino prezzi decisamente invitante.

Nella bella cantina che Alberto mantiene premurosamente è suggerita una rapida visita per scoprire ulteriori pezzi rari e da collezione da abbinare a piatti di densità e profonda centralità gustativa. Si parte con la coppa artigianale, svestita da Alberto in persona : sciogliente, liscia, lungamente fragrante e lenitiva e dalla polenta fritta al dettaglio, dall’esuberante doppia consistenza, accomodata sulla libidinosa e pregnante crema di parmigiano con la preziosa aggiunta di tartufo. Primi piatti da manuale : pappardelle al ragù di rigaglie di pollo e al ragù di cinghiale; un inciso sublime sui condimenti dalla consistenza e dal nitore stabilmente presenti e ben riconoscibili, mantecati ad hoc, lasciando scorrere fluidamente la stesura della pasta durante la masticazione senza opprimerla.

Percezioni ruvide, limose, fondenti, rotonde compattano un unicum giostrato da una mano nel vivo della cottura. Alberto fa il cuoco e nella sua cucina a vista adora spignattare a 360°, puntellando con un controllo sempre vivo, carnose prelibatezze di mare e razze di piena qualità come il Wagyu tipo Kobe, ponendo tenacia e gagliardia durante i passaggi più impegnativi di cottura che richiedono. Ne sono un esempio ponderante il venerato filetto alla rossini (quanta nobile qualità) e il capriolo nel bosco con porcini e salsa ai mirtilli nei quali emergono dripping e texture che ancorano uno stile senza tempo, volto a insaporire, allungare, imbellire senza volgarizzare il deflagrante stampo della materia prima. La soglia del godimento si mantiene tonante fino alla fine con la trilogia di gelati mantecati home made – un estasi di cremosità alla corretta temperatura e del ritrovare una crespella o una sfogliatina alla crema finite disperse nell’albo dei ricordi. In sala merita un bel punteggio la presenza accogliente, gentile, riguardosa di Martina, padrona di casa dedita e competente. Conto significante.
Reduce da un’esperienza sorprendente, da trovare e da provare in provincia che dovrebbe davvero far suonare la sveglia a qualche ispettore, perché se troviamo tavole che lavorano con questo impegno e altrettanti risultati, meritano di emergere.

COSA ABBIAMO BEVUTO

   

OSTERIA DA ALBERTO

Via Imperiale 32, Baricella ( BO )

0532857113