un'idea di: Marco Salicini
Progettare un circolo di appuntamenti esclusivi, in cui la pregiatissima caratura dei prodotti viene raccontata in prima linea dal produttore è la mission del club, nuovo appuntamento serale mensile del Fourghetti. Un format che diventa un regalo alla città di Bologna, uscendo dai monotoni appuntamenti o dalle proposte standardizzate, toccando direttamente le corde gustative ed emotive del commensale costruendo un’esperienza calzata su misura nella cura del dettaglio.
Lo stampo internazionale, unico in città su cui si è avventurato il bellissimo locale di Bruno Barbieri risplende a dismisura in serate di questo tipo. Il quid in più va oltre alla semplice apparenza o al focus tematico che ad ogni puntata cambia interpreti e materia prima, diventa l’empatia il fattore pulsante e viscerale di questi focus, tracciando un follow up che parte da uno studio prestigioso e analitico tra il pairing ficcante che compara la singola etichetta al piatto, l’ opportunità di assaporare annate a numero chiuso e lo spessore elucubrante di un menù preparato per l’occasione.
La seconda puntata del club at Fourghetti presenta i tartufi bianchi di Raoul Filippi, ambassador della Dispensa del Buongustaio, che da oltre trentacinque anni fornisce fiduciosamente Bruno Barbieri presentando e servendo direttamente il prodotto esclusivamente quand’è al massimo della sua forma, affermandosi nel tempo come artigiano gourmet di nicchia, ingegnando conserve a base di tartufo ricamate su pietanze d’elite.
I vini in formato magnum dei Ceretto Bros autorevole cantina delle Langhe allineano al palato i virtuosi effluvi di terra ed argilla emanati dal tubero narrando e perseguendo i cicli di vita e le annate che hanno contraddistinto la metodologica valorizzazione del cru dalla famiglia Ceretto, antesignana nell’interpretare gli chateaux francesi in terre di Piemonte a favore di un’espressione affine, sana e valorosa devota ad amplificare l’anima di queste uve che da anni rappresentano Barbaresco e Barolo griffati Ceretto in oltre 60 paesi d’esportazione.
Uovo, Taleggio, Nocciole Tostate, Tartufo Bianco abbinato Laurent-Perrier, Cuvée Rosé Magnum // Battuta di Fassona Piemontese e Tartufo Bianco abbinato Ceretto Barbaresco "Asilli" 2006
In piena libertà d’espressione si susseguono gli exploit dell’executive chef Erik Lavacchielli, sintonizzando attraverso una sensibilità vibrante e galoppante i possenti sentori organolettici che caratterizzano i protagonisti di serata. Piatti mai schiavi del conturbante filtro del tartufo ma al contempo altamente diretti, adrenalinici, timbrati da performance tecniche d’haute cuisine, esibiti in un percorso increscendo folgorante nelle soglie meno esplorate del godimento. Si parte dall’uovo strapazzato servito sul suo guscio in cui si racchiude l’adesiva collosità del taleggio da cui schizzano un via e vai di consistenze ben disseminate : le nocciole, la corroborante essenza naturale del burro artigianale al tartufo bianco di Raoul Filippi e le scaglie di tartufo bianco a ultimare il tutto. Segue la fragrante e disinibita battuta di fassona della macelleria Ferretti con scaglie di tartufo bianco, lasciando volutamente e intelligentemente l’assolo alla qualità della materia prima, scoprendola e non coprendola con salse e spezie arzigogolate.
Pappardelle con ragù di Piccione e Tartufo Bianco abbinato Ceretto Barolo "Cannubi San Lorenzo " 2006 Magnum //
Quaglia al cartoccio con Foie Gras, Bieta, Tartufo Bianco abbinato Ceretto Barolo "Bricco Rocche" 2006 Magnum
Il duplice effetto wow arriva nell’intermezzo offerto dalle pappardelle al ragù di piccione ( ragù classico, guanciale e petto di piccione ) da cui emerge una mano molto più avanti e vissuta rispetto all’anagrafe dello chef, capace di esaltare in cottura con una sfumata repentina di burro al tartufo la pappardella amalgamando un ragù da ricordare per la gloriosa corposità della carne, insaporita dal fondo bruno ricavato dalle carcasse del piccione e infine mantecando il tutto con parmigiano e tartufo. Segue un ulteriore richiamo al Barbieri cuoco, la quaglia al cartoccio con foie gras, tortino di bieta ripassata e tartufo bianco : anche in questo caso il racchiuso di succosità che ne disinfetta al millimetro l’asciuttezza è presidio di un dispendioso e coscienzioso disimpegno in cottura, curandone la texture con il ristretto di alette della quaglia andando a intenerire il corpo con il foie gras, rifinendo un piatto nobile dalla persistenza gustosa sagacemente compiuta. Una volta esaurite le riserve in termini di succulenza l’apporto finale dei dessert al Fourghetti trasporta come di consueto la gola verso una dimensione parallela capace di interpretare la pasticceria con un piglio di rara estrosità e delizia, quasi come se fosse un vero e proprio laboratorio a parte all’interno della struttura. Anche in questo caso ci si toglie il cappello d’innanzi allo zabaione con crema al marsala, gelato al latte, crumble nocciola e tartufo stroncando quella che rischiava di essere un’opulenta montatura abbondante di zuccheri, rivisitata dando atto a freschezza, appetitosa leggerezza, croccantezza e pulizia.
Le conclusioni portano che i club del Fourghetti non si limitano a presentare ed attenersi solamente alle griffe di presentazione ma portano il commensale ad un approfondimento studiato e privilegiato a contatto diretto con la storia, la cultura ed il leitmotiv che hanno portato i prodotti presentati ad eccellere in termini qualitativi.
Zabaione e Tartufo Bianco
Laurent-Perrier / Ceretto Wines
FOURGHETTI
Via Augusto Murri 71, BO
051391847
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