Sei qui: Gourmettoria Sospesi tra la natura e il vigneto, abbracciati dal calore e dal buono dell'Agriturismo Mastrosasso
un'idea di: Marco Salicini
La salita per arrivare in cima all’Eden di Savigno è mozzafiato, si percorrono chilometri d’incredibile luminosità, sfrecciando tra campi, colline e natura, riossigenati da tanta aria buona. Nella patria del tartufo e tra le terre natie di bravissimi allevatori e caseari, c’è un locale che ad ogni visita invade il mio cuore sempre più prepotentemente. D’altronde dopo mesi di quarantena è impossibile chiedere di meglio, attraversati dagli ultimi raggi del sole della giornata, spalancando i polmoni, liberando ogni patema e sintomo di claustrofobia che meschinamente hanno lesionato il nostro stato d’animo senza riuscire ad arrestare il coraggio e la voglia di vivere. Alessandro Bartolini e la sua famiglia sono tornati con un cuore ancora più grande di quello di prima : lo smisurato senso di ospitalità e quella generosa e sincera premurosità verso il cliente se fino a qualche mese fa conquistavano, ora emozionano.
Il point de vue invidiabile, durante questa stagione scandisce l’urlo libero ed eterno di questo paradiso terreste : dall’occhio della famiglia Bartolini, s’ammira la vastità bucolica di Savigno, l’attività del Paese, il lavoro dispendioso dei produttori. Il nuovo disegno artistico del padrone di casa è ammirevole, intorno al maestoso maniero in sasso s’arrampicano gli orti e le vigne distribuiti in spazi ancora più ariosi che in vista dell’Estate forniranno l’opportunità alla clientela di pranzare e cenare in mezzo alla natura, a contatto con le piante, comodamente distanti dall’afa cittadina, approvvigionandosi di un clima sano e rigenerante.
Un territorio che pullula di emozioni, che sgorga la sua antica ed incontaminata bellezza espandendo nettamente ed armonicamente il dna dei colori, dei profumi e dei sapori raccolti nel poderoso raccolto materico di mr Mastrosasso. Vini che raccontano l’evoluzione del territorio, accentuando i sentori del terroir con galoppante personalità e accuratezza, verdure perennemente fresche, spontanee, vispe e salubri che dall’orto arrivano in tavola tracciando i segnali delle stagioni. Il foraging sulla materia prima e sul prodotto, unitamente all’accomodante e calorosa familiarità, recuperano l’identikit dell’agriturismo, di cui la nostra vallata ne è piena ma che troppo frequentemente sbanda peccando di fievole accuratezza sui piatti, improvvisata o scontata selezione enologica, lasciandosi accomodare al fortunatissimo picco panoramico. Per questo il lavoro della famiglia Bartolini va ammirato, visto che oltre all’innata e amichevole empatia c’è voglia e competenza di dar atto ad un prodotto di qualità, migliorando costantemente, riuscendo a far cogliere idee nuove ma puntualmente coerenti nel menù di Luca Fava. Al suo secondo anno tra i fuochi ardenti della brace e quelli della padella, il cuoco mostra prima di tutto attitudini e capacità nelle preparazioni più lunghe, conoscenza propedeutica e timbrica nella tradizione e gran garbo nell’espressione del piatto, colta nella simmetria sensoriale che lega gusto e olfatto. Savigno c’è nei salumi artigianali di Franceschini che ben s’intonano con i vini di Mastrosasso, in quelle succulente, stimolanti e fiammeggianti costine, salsicce e carni cotte scrupolosamente su una griglia spettacolare. Dal lavoro della cucina, il millefoglie di melanzane e tropea ,condito benissimo, valorizza l’aromaticità e lo spessore della materia vegetale al pari di tutte le aggiunte che aggiungono carattere, fragranza e consistenze agli altri piatti. Bellissimo ritrovare poi il tosone sul friggione, fin troppo dimenticato.
Il piacere e la correttezza del piatto si confermano anche nelle paste, i bigoli con un ragù d’anatra disossato carico di armoniosità e aromaticità, mostrano quanto la diffusione della gustosità non venga scrollata di dosso da una delle due parti, evidenziando il nucleo di questo piatto. Nelle pietanze più rustiche e ruspanti, cotte più a lungo, si percepisce l'armonia tra il bouquet aromatico, i sughi, l'equilibrato sentore selvatico senza arrancare il mantra mascolino e succulento dettato dal piacere ricavato tra le ossa. L’insalata verde, i cipollotti gratinati e le patate cotte amorevolmente sono protagonisti più che accompagnatori. Divina la zuppa inglese, indubbiamente tra le migliori della zona e dei centri urbani confinanti, lo si evince dall’assenza totale della stucchevolezza, dalla scelta e dall’utilizzo dell’archemes, dalla presenza persuasiva della crema , che t’invita a moltiplicare le cucchiaiate.
Esperienza a tutto tondo e servizio completo con i dopo pasto artigianali al bicchiere e gli zuccherini della casa poco prima di mettere la firma su un conto da agriturismo e su quell’impagabile senso di pace col mondo e con se stessi che rende unico questo luogo di spensieratezza, beatitudine e convivialità sulla vetta delle colline bolognesi.
AGRITURISMO MASTROSASSO
Via Scardazzo 292, Savigno (BO)
0516708552