E’ sempre stata una delle sedi più rispettate e affascinanti della ristorazione bolognese. Tra i pochi ristoranti storici della città, il Ristorante Grassilli è uno di quelli che in assoluto gode di maggior salute : non sente il peso della stella Michelin che venne portata in grembo negli anni ’80, né si lascia incalzare dalla nostalgia. Il Grassilli coesiste in disparte di una Piazza Santo Stefano che tanto è cambiata nel giro di pochi anni, dove ora assieme a quei pochi bar e ristoranti intramontabili convive un po’ di tutto : bistrò dove si beve bene, franchising, locali alla milanese, enoteche e qualche immancabile oggetto d’attrazione per i turisti. L’aspetto più preponderante di questo locale è il tepore perpetuo che sprigiona un’autenticità innata : rimangono pochi coperti, qualche seduta all’esterno, un incalcolabile collezione di ritratti risalenti ai grandi attori e musicisti che visitavano questi tavoli, dolcemente illuminati dal calore del legno e dal lume dei lampadari retrò.

   
Affettati e Parmigiano / Terrina d'anatra al pepe verde / Spaghetto alla chitarra friggione e prosciutto / Tagliatella al ragù

L’essenza di questa cucina riesce a mantenere una lucidità coerente e benpensante, mantenendo perdurante il mantra internazionale e francofono, nel lipidico e sontuoso utilizzo di fondi, burri e salse a qualche accorgimento rinvigorente adoperato da Jean David Durussel, erede ai fornelli del papà svizzero Jacques che ne fu l’artefice dello stile.
La dicitura congeniale di ciò che il menù propone e che rispetta nel piatto proviene da una congettura affine tra la sapidità petroniana e quella francese, puntando sempre di più a compattarne un unicum rispetto al passato, quando il menù in altri tempi, assecondava le aspettative della clientela dividendosi in tre spartiti.

All’antipasto di salumi emiliani, segue una terrina d’anatra al pepe verde spiccatamente intensa e carnosa accompagnata dalla misticanza e dalla sua smagliante e irriducibile maionese. 

Tra i primi piatti, imperdibile un grande spaghetto alla chitarra con friggione e prosciutto crudo croccante; un appunto importante su cui soffermarsi è la scelta e la arguta cottura della pasta, bella al dente, indispensabile per reggere e smorzare le nuances dolce e macerate di un friggione sinuoso, rifinito dal sapore croccante e deciso del prosciutto. Sfoglia atavica e radicale per la tagliatella incappucciata da un ragù sovente come mi piace e non troppo disagevole in fase di masticazione, da cui si espandono effluvi decisamente speziati. Tra i secondi piatti, quand’è disponibile è da non perdere il rognone di vitello mentre è onnipresente in più versioni la cotoletta avvolta da quel marchio di fabbrica cremoso e piacente che ne rispecchia stilisticamente il timbro gustativo. La versione alla viennese è un fortunoso passepartout per risparmiare chilometri di viaggio tra le alpi : carne di vitello morbida e sottile, legata chirurgicamente da pan grattato, uovo bello accentuato e parmigiano, cotta con diletto e dimestichezza.

  
Cotoletta alla viennese con patate e spinaci / Montblanc / Tartetatin con panna

Il ricordo meraviglioso che conclude il pasto passa dai dolci fenomenali ed emblematici, la tarte tatin di mele ma soprattutto un mont blanc da primo premio : spaghetti di farina di castagne, crema, crumble di meringa e panna montata; cucchiaiate a dir poco dionisiache nel piacere smisurato di una dolcezza d’altri luoghi. Un gran bel lavoro in sala lo svolge Luca Fantuzzi, attentissimo e professionale, relatore di una carta dei vini che ad ogni visita riesce a migliorarsi, valorizzando e promuovendo le giuste etichette dei produttori locali e regionali. In questa fascia di prezzo, probabilmente il Grassilli è il primo ristorante che consiglierei all’ombra delle due torri.

RISTORANTE GRASSILLI
Via dal Luzzo 3, 40125 Bologna
051222961