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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 ESTERNO 2

Ci sono locali che possiedono un’anima, un’energia, un tepore rinfrancante e distinguibile. Luoghi dell’accoglienza, del ristoro, di convivio e familiarità capaci di trasportarti all’interno di un’atmosfera “sospesa”, dimenticando telefoni, orologi, distrazioni, ansie e magari giornate storte.
E sono proprio i luoghi con queste caratteristiche che nel post lockdown & coprifuoco stanno facendo maggior effetto nel fabbisogno del sottoscritto, sempre meno attratto e sensibile ai fronzoli o ai filtri, privilegiando l’informalità, il relax e la sincerità istintiva di ciò che può nascere e diffondere il momento passato intorno a una tavola.
Alessandra Staltieri ci riesce da diciassette anni con la stessa formula e (bene o male) lo stesso menù. Sempre in via Saragozza, canale strambo e particolare per il tessuto sociale gastronomico; avulso dal centro ma nel pieno del core petroniano, privo di negozi ma fitto di locali e attività gastronomiche all’orario serale, attorniato da quell’atmosfera mistica e suggestiva emblematicamente tipica dell' architettura bolognese. La si può godere pienamente cenando sotto al Portico o ci si può innamorare nascosti in un cortile interno distante da tutto.
Alla Fastuchera si riesce a star bene in qualsiasi contesto : in un tavolo di amici, per una romantica (o spensierata) cenetta di coppia, per intingersi con le ore piccole di una Bologna by night meno indigesta e ridondante, assistiti dalla serenità costante, dedita e affettiva emanata dal sorriso della titolare o della gentilezza “tenera” del giovane personale di sala.

Un mondo del vino visto da vicino, flessibile e adattabile a tutti i palati ma non per questo banale, scopiazzato o modaiolo : fluttuano in una carta enologica che si muove con indipendenza e tanto gusto, produttori & etichette che in questi anni hanno giocato in anticipo su ciò che avrebbe indugiato nei tempi futuri, piuttosto che altri artigiani del vino “profondi” magari mai entrati nelle attenzioni di molti altri ristoratori o vigneròn, sfoggiando inoltre altre belle etichette di cui inspiegabilmente c’eravamo dimenticati. Non è mai mancato l’impegno della Fastuchera di esserci, supportando le associazioni e i movimenti più etici e intraprendenti e non è mai sparita dal cuore di tanti colleghi e appassionati che dopo servizio o alle ore più tarde non si facevano di certo scappare una generosa degustazione in compagnia piuttosto che una verticale didattica da qualche carismatico produttore.

CRESCENTA POLPETTE INVOLTINI DI SPADA

 

Intorno non ci sono affettati, salumi, sott’aceti e crostini ma quella cucina mediterranea tanto semplice quanto intramontabile e autentica nella vividezza delle ricette, rimasta impermeabile e inimitabile nel corso degli anni, dritta, scibile ed estroversa.
La fragranza e la fattura delle panature, legate da un rub aromatico&allietante , nelle polpette croccanti (per davvero) di pesce non fritte, non pesanti, né unte e tantomeno allappanti, permettono di gustarsi dinamicamente le salse e le maionesi della casa senza paciugare il palato e scazzottare la digestione e nell’involtino di pesce spada c’è la matrice sicula, in espansione, a dialogare con il palato mantenendo rispettoso e reciproco il rapporto che dev’esserci ( e non sempre avviene in topic di questo tipo) tra lo scudo panato e la materia prima, umida e succosa.

TARTARE PARMIGIANA LASAGNA CANNOLO

Primeggia in bocca, la tonicità spiccata della tartare di tonno servita con citronette e zibibbo e misticanza in crema; un abbraccione forte e appagante arriva sia da una parmigiana di melanzane alla siciliana (che bell’equilibrio, anche sul sale) che dalla pantagruelica cremosità della lasagna al radicchio veronese con crema di pecorino di fossa, mandorle tostate e pancetta croccante (sapido, dolce e croccante per ingentilirne e variarne il cuore)e per creare gli intermezzi tra un assaggio e l’altro, un calice al raddoppio, ci si abbuffa avidamente di una focaccia calda al rosmarino tanto essenziale quanto da amarcord. Strampalati i cannoli siciliani, un fendente di dolcezza evocativa che fa viaggiare, ammaliando per la persistenza della cialda antistucchevolezza ad abbraccare la freschezza della ricotta in un equilibrio di zuccheri davvero autorevole.

Anche le insalatine o i limoni demodé che si replicano nel disegno di qualche impiattamento riescono a non pesarmi : quando un’identità è ben cucita e autorevole, non importa “adattarsi” a 360° a tutto ciò che è in voga, perché d’altronde se l’affiatamento con un target piuttosto poliedrico di clientela è consolidato e ininterrotto è proprio nell'identikit globale tramite cui Alessandra e i suoi hanno fatto centro, proponendosi da sempre per quello che sono e sanno fare.

 

LA FASTUCHERA
Via Saragozza 60/A, 40123 BO
0515872739
www.lafastuchera.it

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