un'idea di: Marco Salicini
Davide Patta, Riccardo Vastola, Stefano d’Onofri e Giacomo Crosa sono il team più affiatato della miscelazione bolognese. Antesignani di un modello che in diversi negli ultimi anni hanno provato a replicare senza riuscire però a trasmettere quel groove innato, che tutte le sere è il cuore pulsante di Ruggine. Il primo bistrò bolognese potremmo etichettarlo, luogo in cui si dissemina convivialità, coinvolgimento, condivisione per il buon bere, riuscendo al contempo a mantenere impermeabile quell’identità easy & friendly che agli innumerevoli commensali ha concepito un flirt intoccabile con il bancone. La freschezza e l’artigianalità sono due componenti onnipresenti, dalla cucina – al drink, in cui territorio & stagionalità interpretano il leitmotiv dei tutti cambi di menù, applicando fermentazioni, infusi e macerazioni nel laboratorio di Ragù. L’insieme dei dettagli, che può ritrovarsi in un oggetto di recupero vintage, negli esilaranti jingle di sottofondo e nelle grafiche geniali spronano ad abbandonare gli smartphone e le buone abitudini, perdendo di vista il tempo per entrare nel vivo del mondo della notte. Il recente innesto in squadra del bravissimo Samuel Bernardi ha aggiunto una sferzata incisiva su alcune signature, tra cui si consigliano “La Vecchia e il Mare” ( Vecchia Romagna, select, shrub al basilico e fragola hm, acqua maris, succo di limone) “L’Agave nell’ Orto” ( Altos Tequila, shrub al cuore di bue hm, mezcal verde, dash bitter al sedano, succo di ananas o di pomodoro, succo di lime”), oltre a un oramai iconico Americano. Da non perdere le ospitate e i “popup” outdoor estivi.
Dove? Vicolo Alemagna 2/c Mediaprezzo : 9euro Da Provare : Oldies But Goldies (Vermouth Antica Formula, bitter rosso, chinotto, peychaud’s bitter, acido citrico, milk washed) Pregi : il rapporto qualità prezzo. Difetti : L’ambiente a volte troppo rumoroso.
Enrico Scarzella è uno dei principali artefici della crescita che ha visto evolvere il bartending nel capoluogo emiliano . Dopo essersi conquistato riconoscimenti e premi di settore in tutti i suoi precedenti locali, seguito dal suo fedelissimo staff under 30 ( Antonio Gigante & Saverio Vaccari al bar) ha inaugurato il primo locale di proprietà assieme ai soci Matteo Dondi e Federico Parisini, a pochi metri da Piazza Minghetti, uno dei poli più suggestivi del bien vivre bolognese. Eclettico nel suo concept cosmopolita, dal mattino fino a notte stimola i risvegli con tre tipologie di estrazioni di caffè (espresso, cold brew Giamaica Blue Mountain e V60 con due mono origini) pan brioche burro e marmellata, sfoglie salate preparate ad hoc dalla Pasticceria d’Azeglio, i pranzi con le pokébowl targate Tasty e il rito del tè pomeridiano (4/5 tipologie di infusioni differenti con clessidra e la pasticceria secca di Miss Bake) orchestrato dalla barlady Francesca Lolli (già Miss Amarena Fabbri). Dalle 18 in avanti, alta miscelazione a portata di tutti, seguendo la filosofia della tracciabilità, del no waste e plastic free, puntando su una bottigliera in cui brilla il made in Italy al fianco di Whisky e Gin di selezione per timbrare una drink list stagionale focalizzata su un lessico ricercato ma anche estremamente comprensibile e di qualità (costante, anche su numeri importanti). La bellezza degli arredi “visionari” di Atelier Avanzi e la proposta di piattini e tapas internazionali (ma i fornitori sono tutti eccellenti local’s main partner) come tacos, bao e hummus, raffigurano l’evoluzione a cui sta andando incontro la città, in attesa dell’allestimento del Lab sottostante : il passo decisivo per trasmettere l’esperienza di Velluto a 360°. Nota di merito al servizio, giovane e perennemente educato e sorridente.
Dove? Via de Toschi 2/G Mediaprezzo : 12 euro Da Provare : “Un po’ di Mexico” (Tequila Don Julio, Mezcal Ilegal Joven, Estratto di Ananas, Curcuma Rizoma e Pepe Bianco, Limone, Sale Verde) Pregi : La qualità dei cocktails e la gentilezza del servizio Difetti : L’ambiente al piano superiore troppo distaccato.
Nicola Annis in società con il bar manager Salvatore Castiglione, stanno sviluppando un concept affascinante, dai contenuti “da capitale” : d’altronde i loro pregressi parigini hanno mantenuto un’affinità ambiziosa, riportata nel raffinatissimo bistrò della rilassante via Altabella. Ambiente armonioso e distaccato dai trend più pop, caratterizzato da estasianti composizioni floreali, comode sedute in velluto e il nuovo salotto, capace di rilassare grazie a un arredamento che ricalca l’ideale di un salotto di casa particolarmente elegante. Entro la fine dell’anno verranno ulteriormente ampliati gli spazi, permettendo alla cucina di “osare” maggiormente. Ad oggi si apprezzano piattini salubri, sfiziosi e leggeri, a base di crudi di mare abbinati con fantasia, friselle, lombata di maialino sardo, riso zafferano al salto con guancia di manzo brasata e riduzione vermouth, tataki di tonno rosso in crosta di sesamo, purea di sedano rapa e zucca al forno & more. Lo stile, la sperimentazione e il tocco da fuoriclasse di Salvatore Castiglione, professionista di fama nazionale, creano elisir dall’impatto sorprendente, merito di un approfondimento liturgico sviluppato dalle radici della liquoristica ai principi della botanica e della biodiversità; un excursus tra lunghe macerazioni, ricette autoctone invecchiate in botte o conservate in argilla, da cui emergono intense note poliedriche convogliate in un sincretismo allietante, sensibile e persuasivo, multisensoriale (la relazione bilaterale con la cucina è un topic incisivo). La “mixology” è uno spartito suddiviso tra la Gintoneria, gli Unforgetable (tra cui il Mi.To, Negroni, Boulevardier a regola d’arte), le signatures, gli sparkling, i rivisitati e la linea di imbottigliati, acquistabile anche in loco ( imperdibile il Rummango, rum – cordiale al mango e pepe Mascaregno, melassa di canna da zucchero) in cui è determinante l’evoluzione degli infusi preparati in laboratorio e la scelta virtuosa sui grandi distillatori in bottigliera (tra cui i prodotti Dibaldo).
Dove? Via Altabella 11D Mediaprezzo : 13 euro Da Provare : Marchesi si Nasce ( gin del Profumiere, cordiale al mango home made, zafferano, tonica al legno di rovere, artemisia, foglia d’oro – dedica a Gualtiero Marchesi) Pregi : La qualità dei cocktail Difetti : Gli spazi al banco
Michele Collina e i suoi soci sono i fondatori del Kong, un contenitore da nightlife itinerante nelle sedi più prestigiose della città e oltre regione. Recentemente hanno investito nei canali della mixology agglomerando input di caratura internazionale e ambiziosa. L’ex Caffè dei Commercianti, che sotto le due torri ha segnato la storia della miscelazione locale si è rimodellato in un american bar di respiro europeo, sia nella scelta dei materiali che rivestono il banco che nelle comode sedute e sia nella tipologia del menù : colazioni e pranzi con prodotti locali & special coffe, aperitivi e dopo cene inanellando un menù di tapas composto da bao, tacos, nuggets, e yakitori tartare. A dirigere il banco, un team di giovani prodigiosi e dinamici, già ben apprezzati in città, come Elena Montomoli, Fabio Tammariello, Christian Torcasio e Lara Ponti. In tutte le ricette è ben definita una linea moderna, divertente e propositiva in cui emerge l’artigianalità di sciroppi e guarnizioni homemade, mostrando duttilità e pratica nelle fasi della fermentazione. La drinklist digitale inoltre anticipa la composizione del cocktail e la scelta del bicchiere, suddividendo la carta tra analcolici (per cui si sta progettando un ottimo lavoro), low alchol e alchol. Le ricette che sintetizzano al meglio la filosofia del Bamboo sono : “Millemari” (Mancino, Vermouth bianco ambrato infuso al basilico, zest di limone, chinotto san pellegrino, citrus shrub, citron water liquor) “Zona Arancione “ (Vka vodka coconut & cordiale all’origano, carrot syrup, origano, San Pellegrino ginger beer), “Martini Vez” (East London gin, zucchero, otto’s vermout, orange & vanilla bitter e servito a parte vino al passion fruit). Tutti i mercoledì gli appuntamenti a tema con i colleghi ospiti da ogni parte d’Italia, a ritmo di musica.
Dove? Strada Maggiore 23/c Media prezzo : 12 euro Da Provare : Compact ( “Verticale” di Negroni o Gimlet in tre differenti declinazioni). Pregi : L’artigianalità e la digeribilità dei cocktails. Difetti : Il tavolo conviviale al centro, potrebbe essere valorizzato di più
Il segmento del Bamboo prosegue a pochi passi nel nuovissimo Donkey, secret bar inaugurato in piena pandemia. Aperto dalle 19 alle 4, l’ingresso avviene solo tramite tessera seguita dalla parola d’ordine di rito comunicata agli associati ogni mese. L’atmosfera ipnotica, le luci soffuse e le differenti aree caleidoscopiche (tra cui la cygar room) accompagnate da un sottofondo musicale centrato, fanno da set alle creazioni del Bar Manager Giacomo Acerbis affiancato da Niccolo Barchetti e da un team perennemente professionale. Dal banco escono i grandi classici della miscelazione internazionale (come il Negroni, il Manhattan e un grande Daiquiri) esaltati da una mano tanto rassicurante quanto spiccata nel raggiungere il punto d’equilibrio amalgamando l’intensità del distillato agli inserti aromatici. Pulizia e minimalismo però sono le keywords più centrate per identificare lo stile ed il carattere delle signatures proposte e che ben si riflettono tra il modernismo minimalista anni ’50 e il colonialismo liberty che fanno da tema alle pareti e all’appeal del locale. Un melting pot ritrovato anche nella cucina di Simone Donà : gamberi rossi crudi di Mazara e Lime, Spiedino di tonno, polvere di bottarga e salsa agrodolce, moscardini in umido, gamberetti al whiskey – baccalà in pastella alla freud e salsa rosa e il fiore all’occhiello gyoza ripieno di calamaro & topinambur, pesto di valeriana, polvere di mais tostato. A breve un’esperienza esclusiva e conviviale all’interno del Cripto Lab : sei posti a sedere all’interno di una secret room policromatica, laboratorio di fermentazioni e di degustazioni.
Dove? Vicolo Broglio 1/F Mediaprezzo : 13euro Da Provare : Il Margarita di Tommaso Pregi : il concept Difetti : l’entertainment potrebbe osare di più.
Peppe Doria è un giramondo gaudente e da sempre mantiene allenato il palato, il gusto per il bello e una passione viscerale per il mondo del bartending. Ha osservato e importato stili e tendenze dalle principali capitali europee, disegnando un salotto poliedrico in grado di rilassare e convogliare la curiosità e la sfrontatezza del cliente davanti al bancone. La bottigliera mozzafiato è una collezione maniacale dettata da chi mastica e conosce a fondo il mercato : whisky, rum, tequila, mezcal, gin sfioccano tra la spropositata e incredibile mole di referenze, già di per questo, il Macondo è un approdo sicuro per chi cerca nel bicchiere una seduta da meditazione, esplorando pezzi rari pregiati della distilleria oltreconfine. Va dato atto a Peppe, Fabietto e il Bosse di essere riusciti a importare questa filosofia nel punto di partenza di uno dei quartieri più movimentati ed economici della città, aggiornando drinklist pensate per attirare e soddisfare un target d’utenza decisamente diversificato. Recentemente il lavoro impostato sulla sottrazione dello zucchero a vantaggio dell’espressione del distillato e degli infusi artigianali hanno creato signature rigeneranti, in cui è alta la riconoscibilità degli ingredienti, attorniati da sfumature erbacee, citriche, floreali e speziate.
Dove? Via del Pratello 22 Mediaprezzo : 8euro Da Provare : Grappa e Cardamomo. Pregi : la bottigliera Difetti : la disparità degli ambienti
VOLARE
Il vecchio Jukebox funzionante, la tabella del totocalcio, il televisore in bianco e nero, il telefono a fili UL-1, le specchiere barocche. Volare è un ritorno al passato autentico, tutt’altro che nostalgico. Una scommessa vinta dallo staff del Macondo che in pieno lockdown ha osato interpellarsi all’inno di Modugno per invocare unione, coraggio e rinascita, proprio come accadde in un’altra epoca piuttosto complessa, quella del dopoguerra. Virando controcorrente rispetto a quelle che sono le mode e le influenze a 360° nei bistrò odierni, con il suo fascino poetico è risultato colloquiale e fidelizzante, arruolando prodotti rigorosamente made in italy con alcune piccole divagazioni esterofile per riesumare i sapori d’antan all’interno di drink a fuoco sui giorni nostri. E’ inevitabile provare un debole per lo cherry invecchiato in botte, il brandy, il rosolio, il cordiale e tutte quelle icone estremamente evocative. A breve Volare sarà pronto con le colazioni (degustando una miscela 100% arabica estratta da una formidabile macchina d’epoca) e spingerà al massimo all’orario aperitivo (con uova soda, mortadella al coltello e altre chicche da smangiucchiare).
Dove? Via Belvedere 10D Mediaprezzo : 8euro Da Provare : i cocktail col rosolio . Pregi : L’atmosfera Difetti : Difficoltà a trovare coperti.
Daniele Bendanti e Lorenzo Costa sono i due autori di una corrente all’avanguardia, che pone al centro la cucina tradizionale bolognese, contornandola di input metropolitani dettagliati. Il lavoro scrupoloso che da due anni, Nico Salvatori (ex Spaccio delle Carceri e miglior barman U35 d’Italia) sta applicando al ristorante ne è la testimonianza; i suoi cocktails hanno l’alchimia e il fascino coniati da una mentalità sovversiva, concependo la biodiversità e il tema del recupero nei suoi cicli naturali. Sottrazione e integrità sono alla base di ogni ricetta, sofisticata in termini di preparazioni (le erbe aromatiche provengono da una serra locale, i liquori autoprodotti in collaborazione con una distilleria modenese e dalla cucina vengono ripristinati gli scarti maneggiando con destrezza attrezzature hi tech) e stupefacente nei costumi e nel barware, accomunate nel bicchiere da una persistenza sbalorditiva (il taglio del ghiaccio è effettuato manualmente). In carta si trovano alcune signature imperdibili, come Yeezy Peezy (il Gin di Oltre al pepe, pino mungo, citrus mix, shrub di vaniglia e limone, zafferano), il twist sul Martini cocktail al Pinzimonio (Oltre gin all’olio evo, vermut dry all’aglio nero, gel di liquirizia e aceto balsamico) e il Milano-Torino-Copenaghen (Riduzione di Milano-Torino e tè frizzante ai frutti rossi). Sorseggiare il gin al burro nocciola, caffè, pompelmo lavato nel latte e servito con ghiaccio, ovvero la “Colazione pre brexit” prima di assaporare un tortellino in crema di Parmigiano, significa vivere Bologna come una grande metropoli.
Dove? Via Majani 1/a Mediaprezzo : 10euro Da Provare : Margarita al Pastor ( Tequila, Mandarino Tardivo, Lime, Taco Mix, Sale alle Erbe) Pregi : la personalità e la tecnica di Nico Salvatori. Difetti : L’assenza di un piccolo menù gastronomico in accompagnamento ai cocktail
Francesco Trimigno ha coraggiosamente rivoluzionato in controtendenza il trend della zona universitaria : il suo Emporio dal tepore bohemien e dal richiamo agli anni ’20 ha ottenuto il riconoscimento come cocktail bar dell’anno in regione per il Gambero Rosso. Ora il grande salto : assieme all’estroso Paolo Cesino e alla new entry Francesco Gattabria, raddoppierà a fine autunno nell’affascinante via de Poeti all’interno di un ristorante con cocktail bar aperto fino a tardi : un’atmosfera sublime, avvolta da affreschi e antiquariato. L’empatia scintillante è un marchio di fabbrica caratteristico che gli ha permesso di trasmettere estro e personalità al pubblico veicolando le sue ricette, contraddistinte da contrasti aromatici, affumicature, torbature, essicazioni, sciroppi artigianali ed ulteriori evoluzioni polivalenti, anno dopo anno, grazie ai propedeutici invecchiamenti in botte (e whisky pregiati in bottigliera). La manualità coreografica “flair” di Trimigno allo shaker poi varrebbe già da sola la visita.
Dove? Via de Castagnoli 2/d Media prezzo : 12euro Da provare : Gin al tartufo, Rabarbaro, Zucchero, Bianco Sarti. Pregi : la creatività dei bartender Difetti : il contesto esterno
Il distintivo unico in città del Madama, che dopo il successo di San Lazzaro di Savena ha bissato a pochi metri delle due torri, importando energia, socialità e aggregazione ma soprattutto un culto autoreferenziale per il mondo delle birre artigianali unite ai distillati. Dalla ricerca accurata per le birre – non convenzionali- si è implementato un percorso innovativo ed in continua sperimentazione sulla “beer mixology” , in cui la birra sostituisce la parte sodata del cocktail snodando il luppolo e il malto e grazie alla qualità fiorente di whiskey, agave, gin e rum in bottigliera, alimentando i contrasti e le affinità con gli shrub e infusi fatti in casa. Vengono così alternate nuances acide, erbacee, sapide e affumicate intorno a consistenze vellutate e cremose, assecondando la filiera in un “unicum” artigianale e sostenibile. Edoardo Fontana che è anche sommelier, difatti predilige vini naturali proponendoli anche al calice, i salumi e i formaggi provengono da piccoli produttori selezionati personalmente ad hoc, i pani e le crescente arrivano dal Forno Calzolari. Impeccabili poi i risultati dei cocktails più iconici, in cui il “corpo” del drink rimane un elemento esponenziale, ne sono esempi i Whiskey Sour, i Margarita’s (e l’oramai iconico Margar – Ipa è da non perdere), Old Fashioned. Da lodare l’iniziativa guidata al BeerTour, mappe che tracciano i pub filosoficamente affini al Madama in tutta la città e i numerosi eventi in collaborazione.
Dove? Via San Vitale 31/B Mediaprezzo : 8/9euro Da Provare : Martini & Lager (Gin infuso al luppolo citra e la sua essenza, Martini dry) Pregi : La poliedrica manodopera adoperata su infusi & shrub homemade. Difetti : La location
E’ il banco più prestigioso e voluminoso della città quello insediato nel restaurant & bistrò del Fourghetti di via Murri, una delle migliori etichette fine dining nel suolo cittadino. Stiloso e metropolitano non solo nelle linee scure e nei materiali sofisticati che rivestono tutte le aree del locale, addobbato con sculture e opere d’arte moderna visionarie, anche nella proposta dell’American Bar che dagli esordi accentua con attitudini, una proposta food pairing gourmet guidata dalle capacità altisonanti dello chef Erik Lavacchielli. Appetizers e piccole preview del menù gastronomico disponibili per l’aperitivo, che abbinano produttori artigianali eccellenti a contaminazioni esterofile. Ora c’è il giovane Edoardo Paladino a mostrare un tocco armonico, equilibrato e raffinato in tutte le sue creazioni, studiate a contatto con una bottigliera importante, da cui emergono whisky pregiati alla linea studiata appositamente dal profumiere Baldo Baldinini (tra cui il Vermouth Fourghetti imbottigliato). La valorizzazione degli ingredienti in fase di miscelazione proroga persistenza e identità degli ingredienti allietando in palato all’insegna della qualità e della riconoscibilità aromatica, sinergicamente complementare. Ricette per altro quasi gastronomiche, come l’innovativo “Nero di Seppia” (Vodka all’aglio, Vermouth Bianco, Bitter alle Olive, Soluzione Salina, Acqua Tonica, Pittura al Nero di Seppia e Oliva) o il rinfrescante e balsamico “Bitter Meditteraneo” (Bitter infuso al finocchio selvatico, Liquore alle Nocciole, Tonica Mediterranea, Arancia Essicata e Nocciole Caramellate). Comodo e intimo dehors nelle belle stagioni, in cui vale la pena prenotare un’esclusiva “experience dinner” con il barbecue di Kamado e le frollature della Macelleria F.lli Zenere.
Dove? Via Augusto Murri 71 Media Prezzo : 13 euro Da Provare : Negroni Fourghetti ( Gin, Vermouth Fourghetti, Campari, Chiodi di Garofano, Lavanda, Scorza di Limone) Pregi : il Banco dell’American Bar. Difetti : La luminosità
Ai lati di un corso , Alberto Andriolli e Daniele Rumori hanno donato un personalissimo tributo al Mexican Bar : non troppo nell’atmosfera (in cui cactus e suppellettili appaiono con discrezione), rilassante e quasi filo londinese, con lampade di design in sospensione e divanetti in pelle quadretti appesi lungo il corridoio, quanto nella proposta propulsiva e galvanizzante capace di salvaguardare e riflettere i caratteri latini nel drink e nel food. Sono difatti Patricio Hurtado e Gastone Pasotto ad occuparsi di tortillas, chili, huevos rancheros, guacamole, halloumi fries, chicken popcorn, tacos per tutti i gusti, burritos più altre specialità da english breakfast sia nel menù snack che negli irresistibili brunch programmati ogni weekend. La poderosa e portentosa bottigliera raccoglie 230 etichette tra cui 40 tipologie di Agave (e il rarissimo liquore al peperoncino Ancho Reyes) e tantissimi altri spirits premium selezionati con metodologia e grande mira. Nei cocktails, selezionabili da una drink list decisamente aggiornata ed esaustiva (compaiono circa 6 ricette per ogni base alcolica), si percepisce una filosofia contemporanea, basata sulla pulizia e sulla sobrietà degli elementi, inopinabilmente appetibile per ogni palato, oltre a una gamma completa di tutte le ricette più blasonate nella storia della miscelazione. Ed è proprio dal Sudamerica che nel bicchiere compaiono i blend più decisi, vedi il Calexico (lime, mango, nettare d’agave, bitter creole, mezcal alipus san baltazar, tequila el jimador blanco) e il sensazionale Davila 666 (lime, pompelmo rosa, cannella, bitter angostura, tequila el jimador blanco, mezcal montelobos, ancho reyes), ritrovando alcune note anche all’interno di incursioni più contaminate, come il Ruby Tuesday miscelato con Vermouth Martini Rubino, Gin Bombay Dry, aromatic bitter, essenza & succo al bergamotto e sciroppo di Hibiscus.
Dove? Via Goito 9 Mediaprezzo : 9 euro Da provare : Davila 666 Pregi : Il menù Difetti : Il servizio, un po’ apatico.
E’ uno dei progetti più affascinanti e metropolitani del centro storico bolognese, d’altronde Jerry Frascali e Bianca Cifarelli hanno restaurato gli interni del meraviglioso Palazzo Trecentesco di via Manzoni, arredandolo con velluti, marmi e linee moderne di design che richiamano i bistrò parigini più raffinati. Recentemente al piano superiore sono state inaugurate le suites da sogno, concretizzando l’ampliamento a bed & breakfast di lusso che rientrava nella visione iniziale del progetto. Alla cucina ci pensa l’allievo del tristellato Enrico Bartolini, Salvatore Amato, uno dei pochi in città, in grado di presentare un menù di stampo internazionale, preciso e suadente nell’amalgamare ingredienti nostrani con tecniche, condimenti e incursioni esterofile. Aperitivo e afterdinner sono curati da Mattia Tubita : mano sensibile, equilibrata e costante nell’unire consistenze a nuances variopinte, tra affumicature, aromi floreali e botanici, spezie ed estratti artigianali a contatto con prodotti premium di livello. Oramai rassicuranti e intoccabili i signature drink più iconici come il Camomillo Brenso (Rum Veritas, liquore alla camomilla e pimiento, succo di lime e miele al cumino), Serendipty (Gin Tanqueray, succo di limone, pepe rosa, marmellata alla rosa) Spicy Gimlet (Gin Tanqueray infuso alle scorze di arancia, dry curacao Ferrand, succo di limone, zucchero al cardamomo, pepe bianco e marmellata di arance amare), Dark’n Stormy (Rum Plantation double aged, la Nostra gingerbeer, succo di lime, Peychayd's bitter) a cui segue un menù corposo sezionato da varie tipologie di Margarita, Moscow & Sparkling Cocktails con Champagne (d’altronde la carta dei vini è alquanto brillante). A 15,00 euro la degustazione sidecars (con le buonissime focaccine pugliesi pomodoro e mortadella , la battuta di manzo, le cruditees e lo strudel di verdure) offre un aperitivo gourmet curato sapientemente, così come il Brunch, davvero imperdibile una tantum.
Dove? Via Manzoni 6 Mediaprezzo : 11 euro Da Provare : Negroni del Friuli Pregi : la location Difetti : La discontinuità del servizio
Un guru della miscelazione mondiale, come Daniele Dalla Pola, anticipò i tempi regalando a Bologna uno dei cocktail bar “tiki” più importanti sulla scena europea, che nel corso degli anni è stato premiato con notevoli riconoscimenti dalle guide di settore. Oggi il vulcanico barmanager, campione del mondo nel 2011 a Queenstwon si trova a Miami nel suo “Esotico” e il Nu Lounge continua a proiettare coreografie caraibiche nell’elegante via de Musei, trasportando la clientela all’interno di atmosfere tribali a tema jungle con lounge bar e sedute riscaldate all’esterno. Alle basi delle ricette, gli infusi & syrup "ricette segrete" della casa come le orzate, la granatina, il falernum, honey mix, passion fruit e cannella, indispensabili elisir afrodisiaci e voluttuosi delle signature di punta, firmate dal barman Erik Munguia e animati da totem, tiki mug e presentazioni pirotecniche : El Tikilero, Volcano Bowl, Elisir d’Amore, Bullcano, Maori Sour, Suffering King sono alcuni dei cocktails più tipici, da poter condividere in gruppo con cromatiche tacos, sfiziosi nachos o ceviche di mare.
Dove? Via de Musei 6 Mediaprezzo : 12 euro Da Provare : Nu Mai Tai (rum mix, liquore all’arancia, passion fruit) Pregi : Il cocktail bar pioniere del tiki, conosciuto in tutta Italia Difetti : il ghiaccio
E INOLTRE..
LOCANDA CELESTIALE : L’elegante ed accogliente Alessandro e il maestro Celestino Salmi insegnano ancora oggi cosa significa fare hospitality. Ad una cucina di mare che intreccia ricette toscane a crudi di pesce si affianca la scuola classica di Celestino, tra i migliori interpreti in città degli evergreen storici della miscelazione, quali il Martini in tutte le sue varie declinazioni, il Negroni, gli sparkling e i sour. La vodka imperiale che viene macerata per giorni con la frutta è uno dei cavalli di battaglia “afrodisiaci” e intramontabili di Celestino, impeccabile come pochi nel sintonizzare il cuore e il dna dei cocktail d'autore.
CASA MINGHETTI : Ubicata nella piazza più suggestiva di Bologna, da anni rimane una delle sedi di punta per la miscelazione bolognese. Aperto da colazione fino al dopocena, la nuova barlady Jessica Vitali mostra carattere e propositività nell’appagare la clientela a seconda dei suoi gusti, attraverso twist delle ricette più classiche, tradotte in formule contemporanee e personalizzate, riassunte in quella che può considerarsi una drinklist antropologica.
CAMERA CON VISTA : Matteo Bonetti e Rebecca Cavallari hanno trasformato il loro favoloso negozio d’antiquariato all’interno di Palazzo Isolani, strutturando un cocktail bar di rara bellezza : lampadari lussuosi, marmi, candelabri, finte zampe d’elefante trasformate in sedute e ulteriori collezioni d’epoque assimilano un’atmosfera capace di coadiuvare il fascino proibizionistico a dettagli esotici recuperati da tutto il mondo. Fin dall’apertura (nel retro inoltre è possibile accedere per i membri al Jazz Club), Davide De Rose dirige la linea della mixology, in cui si evince l’attitudine sui twist, galvanizzati dai Cordiali Artigianali e da una bottigliera particolarmente colta e variegata sui gin. Sorseggiare un gin tonic eccellente ammirando la bellezza di Piazza Santo Stefano grazie al dehors esterno riscaldato, offre un momento suggestivo e impagabile. La cucina di Gabriele De Santis propone rivisitazioni e influenze transalpine, ficcanti e gustose.
CAFFE' ZANARINI : Alla pasticceria dolce e salata del pastry chef Antoniazzi, assortita durante all’aperitivo in canapé appetitosi, il bar manager Francesco Solimene guida un team ben consolidato in divisa, ripercorrendo le ricette internazionali più famose al mondo con tanta tecnica e cognizione nel valorizzare i prodotti premium utilizzati. Impeccabili le procedure con le quali vengono serviti il Cocktail Martini, Pisco Sour, Old Fashioned, Manhattan, Tom Collins e si possono approfondire diversivi intriganti su grappe e brandy.
SMOLL : Nella piazzetta adiacente all’ingresso dei Giardini Margherita, il piccolissimo cocktail bar di Federico Reale è una vera chicca : il banco finalmente è l’unico vero motore trainante ma non pensate di entrare all’interno di uno speakeasy, l’energia conviviale che diffonde e la pittoresca bottigliera stimolano a prorogare la visita oltre al drink di consuetudine. Eccelle, per ricerca ed esclusività, la referenza di birre artigianali non convenzionali e underground, sia in bottiglia che in lattina, sui cocktail assieme a Federico c’è la mano rassicurante di Stefan Stemate (in precedenza al Fourghetti e al DolceSalato) : nonostante la giovane età, oltre a una drinklist personale e diversificata, sfoggia un cocktail martini da ricordare e twist sorprendenti sul celebre Negroni.