un'idea di: Marco Salicini
L'ingresso presenta un lungo banco bar alla milanese, luminescente e minimale. Al bancone i cocktail rinfrescanti, vengono preparati e personalizzati da una Barlady (se ne trovano sempre meno) ma vi consigliamo di procedere, usufruendo degli spazi ariosi di un Bistrot destinato a lasciare il segno. Il servizio è impeccabile: giovane ma estremamente educato, ordinato, garbato e preparato a indossare gli abiti del Gesto. L'ordine è fin da subito penetrante: le luci soffuse, l'originale disposizione delle lampade appollaiate come avvoltoi, l'atmosfera un po' nordica e un po' orientaleggiante. Sofà, divani, tavoli di acciaio e le piante, che con estrema naturalezza e divinità vivono e si poggiano in ogni angolo del nuovissimo Bistrot. Il menù aperitivo è caratterizzato da Appetizer raffinati, in cui crudité, carpacci, sushi e tapas spadroneggiano. L'ordine viene scritto direttamente dal cliente attraverso un gessetto posato su ogni tavolino ed elencato su una lavagnetta portata dal cameriere. Nell'attesa ci vengono serviti pop corn su bicchierini d'acciaio, quando la tentazione viene sfrontata spudoratamente. Optiamo per un buon crudo di manzo su crema di pere e tartufo, tacos di sushi al salmone (fresco e sfizioso, viene decorato da un'ampolla piena di salsa, servita col contagocce) e nigiri di ricciola con salsa alla mostarda (peccato per quest'ultimo: il sushi, scollato, si frantuma ad ogni tocco e ne va della qualità della ricciola). Citiamo inoltre altre proposte: nuggets di maiale con arachidi e barbecue del gesto, spicy ribds con glassa, mini cheese burger con chips, polpo rosolato, cozze fritte servite con spicy mayo e lime la trota affumicata agli agrumi e daikon... inoltre sei proposte vegane e vegetariane. Da esaltare i bastoncini di pane fritto e abbrustolito: croccanti e irrinunciabili. Due spritz Hugo : freschi, sgargianti e aromatizzati ma forse un po' deboli. 15 Euro a testa, conto giusto.