Sei qui: Gourmettoria Clamoroso a Bologna, rivoluzione da Oltre, ma non solo! Tutte le novità in vista dell'anno nuovo.
un'idea di: Marco Salicini
Aria di rivoluzione, scossoni e stravolgimenti si fiondano a spron battuto nel panorama ristorativo bolognese. Si conclude così il 2022, tra cambi in cucina, new entry e capitoli che si concludono con un po’ di malinconia, inducendo al fatto che sicuramente il 2023 sarà un anno di grosse novità. A partire dalla separazione consensuale tra Daniele Bendanti e Lorenzo Costa, dopo sette anni di successo da Oltre. Una comunione che dal 2016 ha mantenuto alta la soglia della cura e dell’attenzione per l’artigianalità dei prodotti ed il dna dei sapori petroniani, rinnovando e stimolando l’offerta locale attraverso il look cosmopolita dell’arredo, la ricerca sui vini, la personalità del cocktail bar e la professionalità del servizio. Anni di soddisfazioni e di internazionalità. Bendanti rimane unico socio ed executive chef da Oltre, riparte con motivazione, indipendenza e tanta voglia. Tra le anticipazioni che possiamo svelarvi, il mantenimento del cocktail bar, che non sarà però più diretto da Nico Salvatori (probabile un periodo di esperienza all’estero per lui ndr), una brigata tutta nuova qualificata e piatti nuovi, oltre ovviamente ai capisaldi irremovibili che lo chef bolognese si porta dietro fin dai tempi dell’Osteria Bottega. Ripartirà completamente da capo Costa, uno degli imprenditori che ha portato in questi anni più idee e lanciato tendenze in città, sia nello stesso Oltre che negli altri progetti collaterali. In primis verrà ufficialmente lanciato l’ecommerce di vini naturali VEN, manterrà il proprio ruolo da socio da Ahimè e probabilmente amplierà l'esperienza con qualche stage, in attesa di lanciare più avanti un nuovo progetto, probabilmente ancora sotto le Due Torri.
Ci spostiamo in Piazza della Mercanzia, in attesa di scoprire cosa accadrà all’interno delle storiche mura del Ristorante Al Pappagallo. Nel mentre, Elisabetta Valenti e Michele Pettinicchio, detentori del marchio e titolari dell’ultima avventura dell’insegna più lungimirante della città, hanno in serbo parecchie idee. Pappagallo Al Green ha già debuttato tra le magnifiche distese di verde del Golf Club Bologna a Monte San Pietro. Ebbene, per la prima volta il ristorante non sarà rivolto solamente ai soci ma aperto a tutti. Il menù manterrà il timbro e l’identità evoluta in questi anni, massimo rispetto ai piatti storici e tradizionali incentivati da materie prime di livello ed accorgimenti più tecnici ed elucubranti in cottura. Ritorna a coordinare la cucina come consulente, lo chef stellato Marcello Leoni che al fianco di Pettinicchio ha vissuto i periodi più sereni e trionfali della gestione. Il format della bottega di Torre degli Alberici invece trasloca in via Marconi 22F come Bottega al Pappagallo, che sarà laboratorio di produzione delle paste fresche, sempre curate dalle mani d’oro della fedelissima sfoglina Felicia e di tutte le altre prelibatezze che potranno essere acquistate, consumate to go, o in loco nelle cinque sedute senza servizio al tavolo. Si potranno difatti assaporare paste e piatti iconici espressi, grazie al tocco brillante di un altro ritorno, Federico Gasbarro (da Seta Meat Lab ndr) che segnò proprio il debutto in Piazza della Mercanzia, con Pettinicchio. Ad oggi non si hanno notizie certe su quello che deciderà l’imprenditore Alberto Vacchi, proprietario delle mura dell’ex Pappagallo. Se è anzitempo partito il restyling del palazzo focalizzato ad allestire camere residenziali di lusso, gli ambienti del ristorante dovrebbero mantenere le medesime destinazioni d’uso. In Piazza Santo Stefano le voci di corridoio passano dagli estremi opposti : chi parla di grandi catene come Starbucks piuttosto che Kebhouze, ma c’è anche chi sostiene che potrebbe arrivare un nome importante e blasonato dell’alta cucina a Bologna.
Colpo di scena anche ai Portici, dopo due anni, l’unica stella michelin del centro bolognese si separa dallo chef romano Gianluca Renzi. A Gennaio il nome del nuovo executive chef e si sa, dal direttore Bacchi Reggiani è lecito attendersi delle sorprese e dei talenti, visto che da Iacobucci a Petrosino passando per Renzi stesso, il macaron è rimasto indiscutibile con cucine di grande impatto e abilità.
Daniele Bendanti e Lorenzo Costa prendono due strade separate / Michele Pettinicchio porta il Pappagallo anche al Green tra i campi da gioco del Golf Club Bologna / Lucia Antonelli e un addio storico alla Taverna del Cacciatore.
E’ Pasquale D’Aniello il nuovo chef del La Porta Restaurant, una delle sedi più affascinanti ed imponenti della città, di proprietà del gruppo Unipol. Il giovane chef campano ha passato l’estate all’interno del ristorante Sillaro all'interno del Villaggio della Salute Più, prediligendo materie prime biologiche e a km0, piatti salutisti, alcuni peraltro ricavati con l’utilizzo dell’acqua termale. Al La Porta la carta si mantiene spartita in più percorsi : tradizione, appennino e mare, per cui D’Aniello esercita effettivamente un richiamo evocativo e formativo. Un groppo in gola la separazione tra Lucia Antonelli e La Taverna del Cacciatore. Dopo 31 anni, l’Appennino tosco emiliano ed i tanti clienti bolognesi affezionati, perdono un riferimento sicuro ed importante per la provincia. La regina del tortellino ha raccontato un pezzo di storia recente della nostra cucina : dopo l’indimenticabile vittoria alla kermesse di Palazzo Re Enzo ha vissuto una vera e propria ascesa. I suoi tortellini assieme alle paste fresche, alla selvaggina, alla cacciagione e i dolci deliziosamente unici, sono stati un vero e proprio punto di riferimento, motivando i viandanti ed i commensali a visitare la nostra area collinare per assaporare uno dei tortellini più buoni in assoluto. Sicuramente Lucia non resterà ferma continuando la produzione di paste fresche come ha sempre fatto, staremo a vedere se la ritroveremo con estremo piacere, protagonista di una nuova attività o in quale altre vesti.
Rientrando nelle dinamiche del centro storico, dopo lungo tempo è giunta l’ora di prendere due strade diverse tra Vincenzo, Bianca Cappelletti, Alberto Armaroli, Yannis Xanthakis e Corrado Vitale. Polpette & Crescentine rimarrà tale in via dei fornaciai mentre al Mercato delle Erbe è oramai imminente un restyling importante. NOI sarà il nome del nuovo format che peraltro amplierà ulteriormente i coperti; lo stile sarà il medesimo di sempre ma verrà aggraziato alzando l’asticella soprattutto sulle pietanze. Chiamatelo se volete, il bistrò della Cantina Bentivoglio, visto che oltre all’artigianalità homemade di crescentine e paste fresche bolognesi, entreranno in carta piatti come le lasagne ai carciofi, l’anatra, il brasato al sangiovese con la polenta croccante, la crema catalana, il tortino di mele.
Lo chef della Cantina Bentivoglio, Bianca e Vincenzo Cappelletti che punteranno su NOI al Mercato delle Erbe. Gianluca Renzi non è più lo chef de I Portici.
La città del cibo insomma è tornata in fermento : c’è chi raddoppia, come Ruggine, uno dei migliori cocktail bar della città, che troverete anche in Piazza Aldrovandi, Comodo che approda anche a Casalecchio di Reno puntando sul binomio sushi-vini, l’estroso pasticcere Pierluigi Sapiente che dopo aver fatto strage di cuori negli ultimi anni con i suoi panettoni artigianali ha aperto il suo shop in via Pizzardi con dolci da forno, brioches e grandi lievitati, Sfamo Food & Drink che debutta in assoluto in via Urbana legando cacciagione, funghi e tartufi selezionati dall’appennino, piatti di mare, allo spazio dedicato al cocktail bar, NUMERO 1 catena di pizzerie che in via Stalingrado sostituisce l’ex Bagus Bistrot, PizzArtist con le sue pizze in teglia ha preso gli spazi precedentemente occupati dall’Ostrica Pazza, Da Giù un piccolo punto vendita con cucina specializzato in focacce e prodotti pugliesi direttamente da San Severo (siamo nella movimentatissima bolognina), il cocktail bar Volare che a breve affiancherà una bottega con vini, distillati, liquori e prodotti gastronomici. In attesa del debutto di Darcy, il nuovo locale in strada maggiore concentrato sulla produzione di paste artigianali, piatti, con un focus metodico sulla pizza, targato Dario Stagni e Cynthia Ravanelli, ecco che la sede attuale - Osteria La Fontana - passerà nelle mani dello chef Paolo Pedretti e della barlady Jacqueline Cavicchi. King Cole Club trasmetterà uno stile anni '20, retro, allineando materie prime di stagione, abbinamenti ricercati sui piatti interfacciati a drink all'avanguardia. Il Forno Brisa che ha appena avviato una nuova campagna di crowdfounding ha già inaugurato la nuova sede in via Laura Bassi con il quinto punto vendita in città mentre Indegno La Crescentina 2.0 (già in via del pratello e in via san vitale) macina crescentine gourmet con successo ora anche in via Mascarella, vicino a dove Zapap ha rilevato La Cantina Letteraria puntando su pizze, crafts beer e vini naturali. In conclusione, c’è anche chi chiude ed è un peccato per quanto riguarda Il Cucciolo Trattoria ad Osteria Grande, una delle poche sul territorio, condotta in prima persona da un giovanissimo a trattare la tradizione in una certa maniera; ora si dedicherà interamente al catering e banqueting. Raddoppia Maialetto, fast food già presente in via Marconi che rileva le mura dello street food di Vamolà, Vamolino in via delle Moline, Doppio Malto porta i sui burger e le sue birre al posto di American Graffiti all’ingresso di via San Felice mentre il gruppo Monti inaugura Via Irnerio10 Gusto & Salute che al fianco delle terme, allestisce un bar dedicato a piatti salutisti, pizze, pani, birre ricavati dall’acqua termale.