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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 23 famiglia

Si è conclusa nel pomeriggio di Martedi 14 Novembre la premiazione dell’edizione 2024 della Guida Michelin tenutasi presso il Teatro Grande di Brescia.
Bologna aggiunge una stella e riempie un tassello o meglio dire se lo riconquista. Torna a brillare Casa Mazzucchelli di Aurora, Massimo e Mascia Mazzucchelli, eccellenza unica a Sasso Marconi.
La scelta di cambiare nome durante il covid, unificando la panificazione all’alta cucina e la successiva comunicazione alla Guida Rossa, interruppe la prestigiosa targa col macaron all’ex Marconi.
Fu una scelta decisa e di rottura, proprio quando i tre fratelli decisero nel 2000 di “evolvere” il ristorante di pesce di famiglia in un format finedining.
Massimo e Aurora non si sono mai fermati, confermandosi veri visionari e pionieri, offrendo una delle migliori esperienze gastronomiche nel centro e nord Italia. Fin da sempre osservando e ricercando al di là del comune e dell’alta cucina, anticipando quelle che sarebbero diventate mode o sperimentazioni anzitempo a 360°, in vini-struttura del locale-panificazione, orto e foraging e lievitazione-tecniche di cucina. Nel frattempo una collezione di premi ambiziosi conquistati dalla chef Aurora Mazzucchelli: miglior emergente Italia, migliore chef d’Italia, Identità di Cottura e non solo.
Da più di un anno Casa Mazzucchelli ha ripreso l’identità del Marconi approcciando intorno allo stile di Aurora l’elemento del grano e convive con l’adiacente Forno Mollica, un riferimento di spessore assoluto per l’arte bianca, tra bakery-pizza-pane e materie prime.
Una grande soddisfazione per Bologna e la sua provincia, mentre per quanto mi riguarda rappresenta inopinabilmente il “palese” plurimeritato per le attitudini e la manodopera di un faro assoluto per la ristorazione nostrana.
Come accade ogni anno, vengono smentiti i rumors incessanti (soprattutto inerenti alla nostra città ed alla nostra regione ndr) della vigilia. Non raccoglie il secondo macaron Agostino Iacobucci (stella riconfermata per lui) che nella “maison charmant” di Villa Zarri, patria del brandy a Castelmaggiore, con gli ultimi menù davvero aveva raggiunto un livello meritevole dello step successivo.
Inspiegabile come rimanga un altro anno a bocca asciutta anche la Trattoria Da Lucio a Rimini, perennemente sotto i riflettori, con la leva Jacopo Ticchi tra gli esponenti più talentuosi e preparati della frollatura di pesce (ma anche di carne) oltre che portatore di etica e sostenibilità per il litorale Adriatico.
In odore di stella anche il Fenicottero Rosa Gourmet a Faenza, “IO” di Luigi Taglienti a Piacenza, Makoré a Ferrara e ALTO nell’Hotel Exe a Fiorano, ma ahimè nulla da fare.
L’unica neo stella verde – sinonimo di etica green e territorialità- arriva da Pennabilli : la conquista Il Piastrino di Riccardo Agostini, che da anni con doti e rispetto per il territorio, mantiene una delle stelle Michelin più interessanti (anche per il rapporto qualità prezzo) in Romagna.

il piastrino

 

IL FOCUS SU BOLOGNA

In centro l’unica stella che continua a brillare è quella de I Portici : atmosfera fantastica immessa nella storia, piatti contemporanei e convincenti quelli di Nicola Annunziata affiancati dal lavoro eccellente del giovane sommelier Riccardo Ricci. Da Savigno, Amerigo emblema di territorialità internazionalizzata con il suo brand ed i suoi piatti iper stagionali, a Imola il celebre San Domenico con due stelle Michelin.
La stella verde che premia i locali per l’etica ed il rapporto con territorio e natura viene confermata da Ahimè di Lorenzo Vecchia (per qualche operatore di settore, era candidato anche alla stella vera e propria)forgiato inoltre di Bib Gourmand, ovvero il riconoscimento assegnato ad un’esperienza gastronomica meritevole per il rapporto qualità prezzo. Le Bib sono riconosciute nuovamente anche all’Osteria Bartolini, Trattoria di Via Serra, Al Cambio, Antica Trattoria La Grotta e L’800. Le due novità invece spettano meritatamente a Locanda Pincelli a Selva Malvezzi, uno degli indirizzi più interessanti in tutta la provincia per le capacità e l’energia dello chef Cavalli e Nuova Roma, un vero e proprio must patrimoniale della cucina tradizionale bolognese e dei prodotti di stagione. Meglio tardi che mai.

Poi ci sono le conferme, dei ristoranti elencati sulla guida e suggeriti dalla Michelin nell’hinterland bolognese.
Parliamo dell’Emporio Armani Caffè e Ristorante, riferimento di qualità che accompagna i bolognesi nell’elegante Galleria Cavour h24, Seta Sushi Lab per tagli e sashimi all’avanguardia, I Carracci dell’Hotel Majestic Già Baglioni che con il nuovo chef Guglielmo Araldi e gli splendidi affreschi hanno strutturato un concept che punta proprio la stella, il ristorante di pesce Sale Grosso, la trattoria bolognese Vicolo Colombina di Max Poggi, Scaccomatto di Mario e Simone Ferrara fresco del trasloco permanente nell’ex monastero in via della Braina, la storica Trattoria Battibecco, Oltre di Daniele Bendanti sempre attivo nel riordinare il menù seguendo un percorso personale che coadiuva tradizione e innovazione, una delle osterie più premiate d’Italia ovvero All’Osteria Bottega di Daniele Minarelli, la Trattoria Da Me di Elisa Rusconi che ha da poco affidato le redini della cucina a Marco Meggiato (ex Antica Trattoria del Reno) e propone paste fresche dall’adiacente pastificio di proprietà.
E ancora Posta, riferimento principale per la cucina toscana dentro le mura, la Trattoria di Via Serra apprezzata per slowfood e rapporto qualità prezzo, il Fourghetti nonostante da pochi giorni abbia annunciato il suo trasferimento a Milano a partire da Marzo ’24, l’Acqua Pazza grande indirizzo di pesce in via Murri, La Porta Restaurant che in Staligrado espone una delle strutture più affascinanti di Bologna, L’elegantissimo Sotto l’Arco del tandem Panichi-Sportelli, Corbezzoli un’altra insegna che ambisce ad alti riconoscimenti sfruttando gli spazi dell’Hotel Relais Bellaria con la mediterraneità contemporanea di Giuseppe Tarantino, Osteria Numero Sette per la cucina tradizionale a Rastignano, Ensama Pesce consigliato per i crudi di pesce a Sala Bolognese, il Grifone finedining di Palazzo Varignana a Castel San Pietro Terme, L’Osteria del Mirasole una delle tavole più iconiche in tutta Italia, l’ottimo Demis Aleotti con Bottega Aleotti a Crevalcore, lo stile raffinato di Buriani a Pieve di Cento, Dolce e Salato a San Pietro in Casale, il Ristorantino Da Dino ad Anzola dell’Emilia, l’Antica Trattoria di Sacerno di Dario Picchiotti che recentemente è tornato in prima persona in cucina ed infine La Lumira a Castelfranco Emilia, terra di confine tra Modena e Bologna, di Carlo Alberto Borsarini.
Una novità da appuntarsi, sui locali che appunto la guida rossa suggerisce e riporta è Lings Ravioleria Migrante : focus prevalente sui ravioli, contaminazioni in termini materici con il territorio locale da cui provengono anche vini naturali.
Un elenco di citazioni che a parer del sottoscritto e con il massimo rispetto per tutti dovrebbe assorbirsi e prestare come sempre più attenzione. Il centro storico che come sempre ribolle sulla pentola ha bisogno di riferimenti importanti e precisi e con sé anche una provincia che sta crescendo.
Riportando invece i numeri nazionali, si contano : 26 nuove stelle (tra cui figurano Contrada Bricconi a Bergamo, Saporium a Firenze, Dolomieu a Madonna di Campiglio, Horto a Milano, Nin di Terry Giacomello a Brenzone Sul Garda..), 13 nuove stelle verdi (ancora Horto e Saporium, Dal Pescatore di Nadia e Giovanni Santin a Canneto sull’Oglio, Atelier Moessmer di Norbert Niederkolfer a Brunico, Coltivare a Cuneo, Grow ad Albiate). In copertina però ci sono Norbert Niederkofler con il suo Atelier Moessmer a Brunico (appena citato tra le stelle verdi) unitamente al Quattro Passi di Nerano (Napoli) dello chef Fabrizio Mellino che fanno crescere addirittura di due numeri i tristellati raggiungendo così quota 13, a cui seguono : Villa Crespi, Piazza Duomo, Da Vittorio, Le Calandre, Osteria Francescana, Enoteca Pinchiorri, La Pergola, Reale, Uliassi, Enrico Bartolini al Mudec. Cinque nuovi due stelle con Verso a Milano, La Rei Natura by Michelangelo Mammolitti a Sierralunga D’Alba, Andrea Aprea (lo ricordiamo premiato pochi anni fa al Vun), George Restaurant a Napoli, Piazzetta Milù a Castellamare di Stabia con lo chef Maicol Izzo che riceve inoltre il premio Michelin Special Award Young Chef 2024 e da zero appunto, conquista direttamente la doppia assegnazione.

Gli altri premi individuali :
Passion Dessert, ovvero la novità che introduce i migliori dessert spettano a : Nicola Portinari-La Peca, Arnolfo-Gaetano Trovato, Fré-Francesco Marchese, Antica Corona Reale-Giampiero Vivalda, I Tenerumi-Davide Guidara, Enoteca Pinchiorri-Riccardo Monco, Angelo Sabatelli, Harry’s Piccolo-Matteo Metullio e Davide De Prà.
Mentor Award : Gaetano Trovato-Arnolfo
Servizio di Sala : Federica Gatto – Cetaria
Sommelier 2024 : Marzio Lee Vallio – Esplanade (Desenzano sul Garda).


EMILIA-ROMAGNA

3 Stelle Michelin : Osteria Francescana (Modena)
2 Stelle Michelin : Ristorante San Domenico (Imola), Magnolia (Longiano)
1 Stella Michelin : I Portici (Bologna), Iacobucci (Castelmaggiore), Casa Mazzucchelli (Sasso Marconi), Amerigo (Savigno), L’Erba del Re (Modena), Arnaldo Clinica Gastronomica (Rubiera), Osteria del Viandante (Rubiera), Guido (Rimini), Abocar (Rimini), Il Piastrino (Pennabilli), Da Gorini (San Piero in Bagno), La Buca (Cesenatico), Osteria del Povero Diavolo (Torriana), Ca Matilde (Rubbanino), Inkiostro (Parma), La Palta (Borgonovo Val Tidone), Antica Corte Pallavicina (Polesine Parmense), La Capanna di Eraclio (Codigoro), La Zanzara (Codigoro),
Stella Verde : Ahimè (Bologna), Osteria Francescana (Modena), Il Piastrino (Pennabilli), Osteria del Viandante (Rubiera), Vite (Coriano)
Bib Gourmand : Trattoria Pomposa Al Re Gras (Modena), Trattoria Lanzagallo (Gaibana), Osteria La Fefa (Finale Emilia), Ca d’Frara (Ferrara), Magnagallo (Campogalliano), La Baita (Faenza), Trattoria Ceriati (Salsomaggiore Terme), Da Marchesi (Novafeltria), La Campanara (Galeata), Podere San Faustino (Fidenza), Nuova Roma (Sasso Marconi), Locanda Pincelli (Selva Malvezzi), Buca 18 (San Clemente), Antica Trattoria Cattivelli (Monticelli d’Ongina), Caffè Grande (Rivergaro), Vecchia Lama (Lama Mocogno), Trattoria Ai Due Platani (Coloreto), Dei Cantoni (Longiano), La Cucoma (San Pancrazio), Antica Trattoria La Grotta (Sasso Marconi), Romani (Vicomero di Torrile), Osteria de Borg (Rimini), Locanda Mariella (Calestano), Osteria Bartolini (Bologna), Osteria Bartolini (Milano Marittima), L’800 (Funo di Argelato), Locanda Cacciatori (Ponte dell’Olio), Trattoria Antichi Sapori (Gaione), I Tri Siochett (Parma), Al Cambio (Bologna), Trattoria da Probo (Bagnolo in Piano), Trattoria Via Serra (Bologna)

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