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INTR10
un'idea di: Marco Salicini

 

 SFONDO

Come spesso capita, ai postumi di una gita gastronomica rifocillante, ci si interroga nel dubbio amletico ed in quella contrapposizione su quante volte si tornerebbe in quel determinato posto se fosse alle porte della città, ragionando però che il suo bello è anche il contesto naturalistico di cui fa parte.
E capita in maniera prorompente ai postumi di una visita all’Agriturismo Gradizzolo, che in poche parole definiamo “imperdibile” come pochi altri che non si contano davvero sulle dita di una mano, sui colli di Monteveglio a mezz’ora da Bologna (grazie alla sacrosanta apertura dello stradone che permette di collegare strategicamente la Valsamoggia).
Un ecosistema terrestre inviolato ed incontaminato per flora e fauna, in cui i ritmi ed i cicli della natura di vegetali/piante ed animali proseguono indistinti, proprio come se l’intervento dell’uomo non fosse mai avvenuto. Spontaneità e biodiversità sono le due parole chiave che contraddistinguono gli ettari della famiglia Ognibene, consapevole davvero come poche, di cosa si può fare per assecondare la natura ed offrire identità e tracciabilità ad un angolo ben determinato di radura.

UVA VIGNA ORTO


Qui negli anni in cui i vitigni internazionali predominavano le vallate dando mercato e vita più facile agli agricoltori, continuava a reggere, alta, la bandiera dei vitigni autoctoni : allionza, grechetto, negretto vigevano trionfali a seconda di un’etica e di una metodica all’antitesi di quei blend che hanno assorbito l’identikit ed il dna enologico dei colli bolognesi. Il reset ancestrale è stato voluto da Antonio Ognibene : già il nonno faceva il vignaiolo, poi il padre ed ora i suoi figli (Gianluca segue la cantina ndr) lo affiancano proteggendone la visione e prendendosi a carico di una cucina meravigliosa che completa e solidifica l’esperienza in cantina. Vigevano nei ricordi di infanzia e gioventù e dopo un break a cavallo degli anni ’80, decise di reimpiantarli, ottenendo quelle che oggi sono le etichette di leva targate Gradizzolo. Poi, senza volervi spoilerare eccessivamente una visita che dovete vivere pre o post pranzo, guidati dal vigneron Ognibene, empatico – dolce e premuroso come pochi, un pignoletto in anfora offerto da una storia importante : a pochi metri dall’azienda, vennero rinvenuti i resti di un’antica villa romana che in cantina custodiva ancora due anfore con le vinacce ed i vinaccioli. Una di esse è patrimonio archeologico culturale nell’ecomuseo di Castello di Serravalle, manodopera dell’antichità, nonché genesi anche simbolica di come la maturazione spontanea del vino era concepita come una trasmutazione della divinità.
Oggi con tutte le difficoltà del caso, l'agricoltura sta tornando in mano ai giovani ed una nuova frontiera di vignaioli locali che ha deciso di valorizzare i vitigni autoctoni, si sta interfacciando con ambizione e principi esportando il territorio anche all'estero : in questa corrente fresca e ci auguriamo futuribile, Ognibene è stato indubbiamente un pioniere motivatore ed ispirazionale.

POLPETTE PASSATELLI TAGLIOLINI

 

Negli ettari di terreno ci sono anche frumento per le farine, una produzione di olio, l’orto e gli animali, il mantello agricolo che funge da cornice ad un chilmetro zero che va oltre, fruendo da canovaccio primordiale per le preparazioni in cucina. Potete già preparare il calendario per i weekend delle stagioni in cui è impagabile allungare il pasto all’aria aperta ammirando la bellezza paesaggistica, alleggeriti dal fresco di campagna e rasserenati dal tepore del sole, in quanto il sold out oramai matematico, richiede una prenotazione anticipata; piuttosto che apprezzare l’atmosfera calda e conviviale degli interni, in cui dall’ingresso verrete catturati dagli ortaggi e dalle cassette del giorno presentati sul banco, seguendo due sale decorate da insegne vintage, bottiglie da collezione, cimeli e oggetti che caratterizzano tipicamente il contesto.
E’ un successo costante ed entusiasmante il menù stagionale del mese, che ad ogni fine settimana, viene ulteriormente impreziosito dai fuori carta del momento. Grazie all’intervento in prima persona di Chiara e Marisa s’apprezza la limpidezza centrata di due mani giovani, abilissime dell’alleggerire i lipidi e l’untuosità delle ricette, curandone cotture e presentazioni, senza mascherare il fulcro essenziale e tradizionale dei sapori perennemente salvaguardati da gusto e di succulenza. Se può esistere un menù ideale “comme il faut” per un agriturismo sulle nostre colline, corrisponde a quello di Gradizzolo. Vengono ovviati condimenti grevi, quantità esasperate pur troppo spesso approssimative, materie prime dozzinali ed al contempo non si utilizzano ingredienti extra territoriali o ricette forzatamente simil gourmet che mai comprendo o concepisco in luoghi di questo tipo, che dovrebbero prima di tutto essere coerenti o identificativi.
La ristorazione di Gradizzolo segue logicamente l’essenza dei suoi vini : è accogliente e democraticamente esposta per tutti, salubre, di qualità ed attentissima nei dettagli. Non si può storcere il naso dinanzi a ciò che è patrimonio evocativo nostrano, concepito com’è giusto che sia nell’attualità odierna. Non si esce appesantiti o storditi dopo un susseguirsi di piatti combinati a bottiglie, si recepisce molto bene invece la caratura del nostro territorio se curata, come in questo caso quotidianamente.

TORTELLONI FLAN OSSOBUCO


Troverete spesso le crescentine cotte nelle tigelle seguite dai salumi artigianali, gli ortaggi ed i vegetali che ricoprono un ruolo importante, contorni che esprimono un significato ed un complemento per gli antipasti o le carni, mantengono vivacità, colori, croccantezza e prestanza se servite a parti. Tortelloni al burro salato e alle erbe freschi, finemente burrosi e dal morso cremoso e avvolgente, un ragù di prosciutto sui tagliolini da brevettare, la fattura dei pani fait maison che sprigionano nella crosta un’aromaticità di legno quasi sciamanica, la fragranza della crescente imbattibile per digeribilità. Altrettanta letizia nelle fritture, come accade nelle polpette che ricoprono il ripieno sapido dei tortellini, posate su una crema al parmigiano d’altrettanta letizia e sorprendono nella variante cagliata vegetariana sulle foglie cotte di cavolo nero orchestrate quasi su misura. Poi le carni tenere e succose da animali da cortile e maiali bradi, raffigurate nel rollè di pollastro in crosta di pancetta, nel trittico di lessi e bolliti apripista che diventa uno dei piatti d’apoteosi per la dedizione scrupolosa adoperata evidentemente su ogni passaggio accentuato dalle consistenze e dalla fattura delle salse (un friggione tra i migliori che possa ricordare ndr), la cotoletta alla bolognese tenerissima e glassata con perizia, concludendo obbligatoriamente con fior di latte o torta di mele che seguono quel registro oramai universale padroneggiato dalla cucina. Ai postumi del caffè, il Chiné, ovvero il barbera chinato o la grappa di negrettino ottenuta dalle vinacce di Negretto, per poi rinfrescarsi camminando all’aria aperta. Il rapporto qualità prezzo lascia quasi spiazzati, non solo a fronte del mercato odierno, raggiungendo difficilmente i quaranta euro, vini inclusi.

OGNIBENE OGNIBENE 2

AGRITURISMO GRADIZZOLO
Via Invernata 2, 40050 Monteveglio (BO)
3317300553
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PH Credits : Agriturismo Gradizzolo

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