Sei qui: Gourmettoria Arte e tecnica nell'armonia dei piatti di Alessandra Buriani | Ristorante Buriani
un'idea di: Marco Salicini
Non c'è trucco e non c'è inganno dietro la cucina di Alessandra Buriani. L'invogliante e intraprendente menù racconta tradizione, mare e territorio attraverso una conoscenza profonda, in cui sensibilità e tecnica sono due impronte efficienti ed evidenti. Cinquant'anni di candeline e quel devastante terremoto del 2012 oramai messo alle spalle dall'attività familiare : lo testimonia l'elegante e impeccabile sala e l'atmosfera rasserenante che ne evince.
Pensiero, sapere e rivoluzione in continuo sviluppo, gli splendidi impiattamenti racchiudono battiti esorbitanti: si cela lo stile e la propensione artistica di Alessandra, nell'ordine e nei mirabolanti cromatismi ma soprattutto nell'impatto forte e permanente trasmesso nel vivace connubio tra i sapori.
Piatti in continua evoluzione, in cui gloriosi capisaldi si soffermano: tagliatelle al ragù, tortellini in brodo di cappone, i salumi misti artigianali, il crudo di mare agli agrumi e i golosissimi e celebri dessert al cucchiaio.
Straordinarie emulsioni e profumi appenninici nella sfogliatina di riso con spuma di parmigiano e porcini, piatto di grande mano, incisività e carattere.
Il cestino del pane di autentica bontà, moltiplica fragranze e morbidezze. Baccalà mantecato barbabietola al fumo, uovo colante spinaci e brodo di prosciutto, tartare di cervo scalogni ai frutti rossi e senape infiammano e slanciano gli antipasti. Capasanta arrostita, terra ai porcini, acqua di zucca e gel di nocciole : tecnica di cottura eccellente, ne gode la consistenza, s'inchina il palato mai annoiato mai appiattito e mai sfiorato dall'insipidezza totalmente inesistente in ogni creazione.
Tortelli di coniglio cedro e cumino, tagliolini carciofi alla brace e pecorino dolce tra gli amarcord i tortelli di parmigiano burro di cipolle e tartufo, i ravioli all'olio extravergine d'oliva cime di rapa e pane croccante al peperoncino, il risotto zucca foie gras caffé e nocino o i "ravioli al contrario". Il mio risotto vongole veraci e plancton diffonde delicatezza ed eleganza, la masticazione s'intensifica ad ogni seducente e godurioso assaggio.
Ombrina in autunno, colori e sapore di stagione: potrebbe essere tranquillamente un'opera firmata Alfons Mucha. Guizzo, femminilità e carattere contribuiscono nella gioiosa alchimia, ritrovabile nell'astice castagne e anice stellato, nella ricciola in olio in cottura al lemongrass con zucca, capperi e acciughe. Consensi lodevoli nei trionfali secondi di carne : petto d'anatra, brace d'arancia, vermouth e lenticchie nere, filetto di cervo con salsa di lamponi e crumble nocciole, la coppa di maialino con verza e nocino.
La golosità finale prende voli pindarici, calcando i contorni golosi e autentici del dessert al cucchiaio. Rinfrescante e al contempo poderoso il gelato di miele e frutti di bosco servito come graditissimo pre-dessert, ad anticipare il tiramisù squacquerone, pere e anice stellato. Un'apoteosi di golosità mischiata nelle tre differenti tipologie di sofficità e temperature, gradevole velatura di ricette e memorie amabilmente casalinghe. Il profumo di bosco è uno dei cavalli di battaglia: nocciole, castagne, frutti di bosco e ginepro; profondità vertiginosa ideale per i patiti della cremosità. In conclusione la fenomenale e pregiata pasticceria cioccolatosa targata Valhrona, accompagnata da un moscato "Rosatum" del SudTirol.
Mi è piaciuta la carta dei vini, ricarichi più che interessanti, proposte intelligenti nelle incursioni extraregionali, di cui sui rossi del territorio ne è prevalentemente fornita e aggiornata. La miscelazione del caffé Torrefazione Lelli offre un formidabile fine pasto. Gilberto e Riccardo Buriani si occupano della sala con bella presenza. Tempistiche misurate ma in progressione, poca comunicazione e scarna illustrazione, per questo esiste il carattere unico di una delle migliori interpreti della provincia bolognese: Alessandra Buriani.
Ristorante Buriani
Via Provinciale Bologna 2/A
Pieve di Cento